CAUTÍN (A. T., 160-161)
Provincia del Chile meridionale. Comprende una parte della pianura centrale chilena (che qui si restringe alquanto) e un tratto della catena andina; si estende anzi soprattutto in quest'ultima zona comprendendo nei suoi confini la Cordigliera do Melo, che culmina nel vulcano Llaima (3060 m.), di cui si conoscono tre eruzioni di grande violenza avvenute in epoca storica (1640, 1864, 1895). Numerosi sono i corsi e le distese d'acqua prodotti dalle abbondanti precipitazioni (Laguna Caburgua, Lago di Villarrica, Lago Colico). La provincia, la cui superficie è di 16.524 kmq., appartiene in parte alla zona di clima temperato e a produzione agricola e forestale del Chile centrale, in parte alla zona dei pascoli. L'industriosa popolazione (194.000 ab.) è in parte d'origine araucana, completata da elementi inglesi e tedeschi, che promossero negli ultimi decennî lo sviluppo industriale della provincia. Così accanto ai prodotti dell'agricoltura (frumento, frutta), dell'allevamento e dello sfruttamento forestale (legname, tannino) troviamo concentrati nel capoluogo Temuco (33.389 ab. nel 1926), sul Río Cautín, più di 70 stabilimenti industriali per la lavorazione dei varî prodotti (mobili, ceramiche, carrozzerie, oggetti di cuoio).
Secondo la nuova divisione amministrativa chilena (dicembre 1927) la provincia di Cautín, che ha conglobato quella di Malleco, misura una superficie di 25.446 kmq., sulla quale vivono 373.325 ab. (1930).