Giurista romano (m. 152 a. C.); figlio di Catone il Censore, distintosi alla battaglia di Pidna nel 168 a. C., praetor designatus per il 151. Fu celebrato sia come autore di responsa, sia come scrittore fecondo. Pare vadano attribuiti a lui, anziché al padre (col quale venne dai posteri talvolta confuso), i Commentarii iuris civilis e un'altra opera di almeno 15 libri. n Da lui prende nome la cosiddetta regola catoniana, regola giuridica secondo la quale un legato che sarebbe stato nullo se il testatore fosse morto al momento della confezione del testamento, rimane nullo anche se la causa di nullità non sussiste più al momento della morte del testatore (Dig., XXXIV, 7, 1). La regola non trova più applicazione nel diritto vigente.