cateterismo
L’operazione mediante la quale s’introduce un catetere in un condotto naturale d’accesso a una cavità. Il c. della vescica si esegue, nella massima parte dei casi, per vuotare la vescica urinaria quando l’emissione dell’urina non avvenga in via spontanea (ipertrofia prostatica, lesioni neurologiche, ecc.), oppure per introdurvi liquidi medicamentosi. Il c. degli ureteri consiste nell’introdurre negli ureteri, sotto il controllo cistoscopico, un sottile catetere allo scopo di prelevare campioni separati dell’urina dei due reni o per iniettare sostanze radiopache (urografia ascendente) al fine di procedere all’indagine semeiologica separata dei due reni. Il c. del cuore consiste nell’introdurre, attraverso una vena del braccio o della gamba, un sottile catetere, spinto nelle cavità cardiache per misurare la pressione sanguigna endocardiaca, opacizzare con mezzo di contrasto le camere cardiache e i grossi vasi venosi. Si può anche attuare per via arteriosa, raggiungendo per via retrograda il ventricolo sinistro e le arterie coronarie (➔ coronarografia). Viene usato come indagine d’elezione nei casi di vizi cardiaci congeniti, nelle malattie valvolari, nelle coronaropatie e nello studio delle aritmie cardiache. Nel c. vasale distrettuale il catetere viene spinto in particolari distretti (vene ovariche, vene surrenali, ecc.) per prelevare campioni di sangue sui quali vengono effettuati dosaggi ormonali, ecc.