CATEPANO
. Durante il sec. X e i secoli successivi la parola κατεπάνω (lat. catepanus) viene usata nel linguaggio bizantino con significati ampî e molteplici. Essa indica talora gli alti comandanti militari di speciali corpi armati (specialmente quelli di corte e quelli costituiti di truppe straniere), talora i supremi governatori di alcune provincie dell'impero (probabilmente soltanto quelle di confine), talora anche, in senso più generale, il capo di qualche servizio o ufficio statale. Questa varietà di accezioni corrisponde del resto al valore etimologico della parola, che sembra derivare da κατά ed ἐπάνω "al disopra" e non già, come la intesero invece i Latini del Medioevo, da κατά e πᾶν ("sopra tutto", sopraintendente generale). Negli ultimi decennî del sec. X e durante il sec. XI, il catepano è un governatore bizantino residente in Bari, più volte ricordato nei documenti e dagli storici contemporanei. Esso è una nuova magistratura imperiale, un governatore supremo, investito di poteri straordinarî militari e civili, che l'imperatore manda da Costantinopoli per riorganizzare i suoi dominî d'Italia e per contrapporre alla progressiva affermazione di pretese da parte dell'imperatore d'Occidente (particolarmente di Ottone I) un'affermazione dei proprî diritti tradizionali. Il nuovo governatore, che occupa nella scala bizantina delle dignità altissimi gradi, risiede nelle Puglie cioè nella provincia in cui l'elemento latino e longobardo predomina fra la popolazione, ove da Roma, anziché da Costantinopoli, dipende l'organizzazione ecclesiastica, e in cui più necessaria è quindi la presenza d'un forte rappresentante del potere imperiale: egli governa direttamente il tèma di Longobardia che talora si trova anche denominato tèma d'Italia e che corrisponde alle attuali Puglie e a parte dell'attuale Basilicata, e lo stratego, che fino ad allora era stato capo di quel tèma, resta dopo la comparsa del catepano un funzionario a lui sottoposto. Nella Calabria continuò a governare lo stratego che vi si era trasferito dalla Sicilia quando, conquistata l'isola dai Musulmani, la Calabria era diventata un tèma a sé stante: ma anche il tèma di Calabria è sottoposto alla suprema autorità del catepano. Più tardi, dopo la caduta della dominazione bizantina in Italia e durante il periodo normanno, il termine catepanus (ecatepanus, acatapanus) rimase soltanto a indicare un funzionario amministrativo e giudiziario locale preposto alla sorveglianza dei commerci e dei mercati: con tale valore le parole acatapano e acatapania restarono vive in Sicilia anche durante la dominazione spagnola.
Bibl.: G. Gay, L'Italia meridionale e l'Impero bizantino, Firenze 1917, p. 343 segg.; E. Mayer, Italienische Verfassungsgeschichte, I, Lipsia 1909, p. 404 segg., II, p. 420 segg.