CASTROMEDIANO
. Famiglia la cui origine si fa risalire a un Chilianus de Limburgo princeps, che militò con Guglielmo I. il Normanno e, avendo ottenuto il feudo di Castelmezzano (allora Castrum medianum) in Basilicata, trasmise quel nome alla sua discendenza. I C. dettero alla monarchia del Mezzogiorno principalmente guerrieri e qualche vescovo. Si ricordano nei secoli XII-XIII, oltre al capostipite Guglielmo che militò con Guglielmo II e partecipò alla spedizione navale siciliana recatasi a Venezia allorché si trattò della pace tra Federico Barbarossa e i Comuni, e più tardi all'altra condotta da Tancredi di Lecce in Egitto; Giovanni Antonio, vescovo di Tricarico e sostenitore di Innocenzo IV a Napoli contro Manfredi nel 1254; Riccardo, che, per aver seguito invece le parti degli Svevi, fu da Carlo d'Angiò dichiarato ribelle e privato dei feudi. Successivamente i C. si riconciliarono con gli Angioini e Azzolino ottenne da re Roberto anche la signoria di Caballino in Terra d'Otranto. I C. seguirono poi la parte degli Aragonesi. Nel Cinquecento varî personaggi della famiglia C. furono al servizio della Spagna: Fabio e Ottone, entrambi capitani di fanti italiani, militarono con don Gìovanni d'Austria e perirono combattendo contro i Turchi a Lepanto (1571); Giovanni Antonio, creato da Filippo II cavaliere di Calatrava, partecipò alle guerre in Fiandra e nelle colonie americane. In premio dei servigi, Filippo IV creò Francesco marchese di Caballino, titolo che fu da allora in poi tenuto dai successori. Nel sec. XIX visse il patriota Sigismondo (v. sotto), che fu illustre vittima delle persecuzioni borboniche.
Bibl.: C. De Giorgi, La provincia di Lecce, I, Lecce 1882, p. 10 segg.