CASTRA BATAVA (odierna Passau)
Sulla lingua di terra formata dal Danubio e dall'Inn era situato, secondo quanto attestano antichi avanzi, l'oppidum celtico Boiodurum. Circa nell'80 d. C. questo nome passò ad indicare un castello che i Romani edificarono sulla riva destra dell'Inn, al confine fra il Noricum e la Rezia, a protezione di una colonia civile che ivi si andava sviluppando. All'inizio delle guerre condotte da Marco Aurelio contro i Marcomanni, vi fu trasferita da Weissenburg la Cohors III Batavorum, che impiantò, ad O dell'oppidum celtico, un accampamento che dalla truppa prese il nome di Batavis o Castra Batava. Nell'epoca tardo-romana questo campo fu abbandonato e fu invece nuovamente fortificato il luogo dove sorgeva l'oppidum celtico, ora altura del duomo, nella parte vecchia della odierna città di Passau. Nel 1918, sotto la muraglia difensiva medievale, oggi ancora in piedi, della città vecchia, poterono essere determinati, con evidente distinzione degli strati di colonizzazione, i resti delle mura celtiche e di quelle dell'epoca tardo-romana. Numerosi monumenti in pietra, ritrovati nel recinto della città e trasportati nel Museo Diocesano di Passau, testimoniano la prosperità del luogo nell'epoca romana. L'esistenza di questa fortificazione viene menzionata, nel VI sec., nella Vita dell'Abate Severino di Passau (morto nel 482) scritta da Eugippius.
Bibl.: P. Reinecke, in Germania, III, 1919, p. 57 ss.