CASTILLO y SOLÓRZANO, Alonso de
Fecondo scrittore spagnolo, nato a Tordesillas (Valladolid) nel 1584 e morto verso il 1648.
Ben poco si conosce della sua vita, che trascorse al servizio di gran signori; prima come gentiluomo del marchese del Villar, poi come maggiordomo del marchese de los Vélez, che accompagnò nelle alte mansioni di viceré d'Aragona, di Navarra e di Sicilia. Molto probabilmente lo seguì anche a Roma; e in Italia dovette coglierlo la morte. Non pubblicò se non nel 1624 la prima sua opera Donaires del Parnaso a cui, pure a Madrid, tenne dietro l'anno dopo una seconda parte. È una raccolta di poesie giocose, burlesche e satiriche; e poesie miste a componimenti in prosa sono nella Huerta de Valencia (1629). Non era però nato poeta, né fu insigne scrittore di teatro, nel quale si cimentò con alcune commedie, quali El Agravio satisfecho (1629), Los encantos de Bretaña, La fantasma de Valencia, La Torre Florisbella, tra le più note.
Ma il C. fu soprattutto un novelliere, e dei migliori del suo tempo. Alcune delle sue novelle sono brevi, come le sei raccolte sotto il titolo di Tardes Entretenidas (Madrid 1625), le cinque di Jornadas alegres (Madrid 1626), le tre del Tiempo de regocijo y Carnestolendas de Madrid (1627), le quattro della Huerta de Valencia, le dodici delle Noches de plazer (Barcellona 1631), le quattro di Fiestas del jardín (Valenza 1634), le cinque di Sala de recreación (Saragozza 1639), le cinque di Alivios de Casandra (Barcellona 1640), e le sei, forse non tutte autentiche, di La Quinta di Laurea (Saragozza 1649).
Estese novelle invece, che diremo romanzi, sono il Lisardo enamorado (1629), Las Harpías en Madrid (1631), Los amantes andaluces (1633), La niña de los embustes, Teresa de Manzanares (1632), le Aventuras del Bachiller Trapaza (1637), La garduña de Sevilla (1642): tre romanzi picareschi questi ultimi, che sono il meglio della sua produzione novellistica. Il C., sull'esempio di Francisco López de Ubeda, trasformò la figura del pícaro tradizionale in una donna, la pícara, che di necessità quindi doveva essere meno sfrontata e perversa. Di solito sono trappole, simulazioni e truffe, ordite dalle sue eroine a danno degli uomini.
Bibl.: Le Comedias, in Bibl. de aut. esp., XLV; gli Entremeses, in Nueva bibl. de ant. esp., XVII, ed. E. Cotarelo y Mori; La Garduña, in Bibl. de aut. esp., XXXIII, e in Clásicos castellanos, Madrid 1922, ed. F. Ruiz Morcuende; molte novelle (Niña, Noches, Harpías, Tiempo de regocijo, Tardes entretenidas, Jornadas alegres) edite da E. Cotarelo y Mori, Madrid 1906-09.