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ANDALÒ, Castellano

di Emilio Cristiani - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ANDALÒ, Castellano

Emilio Cristiani

Della celebre famiglia bolognese, zio di Brancaleone, benché all'incirca coetaneo, si trovava a Treviso come podestà, quando venne chiamato a succedere al nipote in qualità di senatore di Roma nel 1258. Al momento della chiamata a Roma, chiese anch'egli preventivamente la consegna di alcuni ostaggi, che fece custodire in Bologna, La sua nomina denota chiaramente il valore che i Romani attribuivano all'azione svolta da Brancaleone e il loro intento di continuarla. In realtà, solo il completamento della spedizione contro Corneto, che si era interrotta per la morte di Brancaleone, può dimostrare la tendenza dell'A. ad attuare questa continuità. Da nessun altro elemento si può argomentare che l'A. sia stato all'altezza del compito che si era preteso di affidargli. Nel novembre del 1258, e cioè soltanto pochi mesi dopo la sua chiamata, una nuova insurrezione abbatteva il suo senatorato, ripetendo quanto già era avvenuto durante il primo periodo di governo di Brancaleone (1255). Anche questa volta l'incolumità dell'A. fu salvaguardata in virtù degli ostaggi che egli aveva lasciato in mano ai suoi concittadini bolognesi; altri Romani vennero anzi imprigionati a Bologna e aggiunti al loro gruppo. Si inviarono ambascerie al papa per ottenere l'immediata scarcerazione dell'Andalò. Sembra tuttavia che questi non venisse liberato fino al 1260.

Lo scarso rilievo della sua personalità è indicato anche dal modo con cui egli sfruttò il possesso degli ostaggi rimasti a Bologna: non li fece restituire finché i Romani non lo ebbero liberato e finché non gli ebbero versato integralmente lo stipendio che gli era dovuto per i pochi mesi dei suo ufficio di senatore.

Bibl.: E. Dupré Theseider, Roma dal comune di popolo alla signoria Pontificia, Bologna 1952, pp. 55-57 e passim.

Vedi anche
Eugenio Duprè Thesèider Duprè Thesèider ‹-ʃ-›, Eugenio. - Storico italiano (Rieti 1898 - Le Foci, Portoferraio, 1975). Professore universitario dal 1942, ha insegnato nelle univ. di Messina, Bologna e Roma. Profondo conoscitore del Trecento romano e d'Oltralpe, ha scritto fra l'altro: I papi d'Avignone e la questione romana ... podestà podestà Nel comune medievale italiano, magistratura unica che sostituì la magistratura collegiale del consolato (12°-13° sec.). Le origini storiche del podesta non sono chiare e neppure è da pensare a un’unica origine: è da ammettere che in alcune città vi si sia arrivati attraverso un’evoluzione del ... castello architettura Presso i Romani il castellum era un’opera di fortificazione, generalmente di minore entità rispetto al castrum, lungo i confini dell’Impero. I castello erano temporanei o permanenti: i primi erano semplici ridotte, di forma circolare o quadrangolare, spesso senza baraccamenti per le truppe; ... Bologna Comune dell’Emilia (140,7 km2 con 373.026 ab. nel 2007), capoluogo dell’omonima provincia e della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.  ● La pianta della città mostra l’originario nucleo romano a insulae rettangolari (6 cardini e 7 decumani, ...
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castellano²
castellano2 castellano2 s. m. [lat. castellanus «abitante di un castello»]. – 1. Signore o padrone di un castello; per estens., signore di terre: Egli è di poca terra castellano (Berni). 2. Comandante di un castello o fortezza. 3. Abitante...
castellano¹
castellano1 castellano1 agg. [dal lat. castellanus]. – Di un castello, che appartiene o è appartenuto a un castello: mura c.; ruderi c.; titoli di nobiltà castellana (Carducci), cioè di nobiltà che trae le sue origini dalla signoria di...
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