CASTELBARCO
. Nobile famiglia della valle Lagarina, trapiantata più tardi a Milano. Ne è ignota l'origine, che a torto fu voluta derivare dalla real casa di Boemia. Nel Trentino compare la prima volta nel 1171, in possesso della rocca di Castelbarco sulla destra dell'Adige alla stretta di Chiusole. Ma i suoi possessi crebbero ben presto a dismisura, mediante acquisti, parentadi ed usurpazioni, soprattutto a scapito del vescovado trentino, di cui i C. erano feudatarî. Il personaggio più importante fu Guglielmo, più volte podestà di Verona, che ospitò forse nei suoi castelli Dante Alighieri e contribuì alle fabbriche del Duomo di Trento e delle chiese di S. Fermo e di S. Anastasia di Verona, presso alla quale è sepolto. Dopo di lui la famiglia si divise in più rami, insediandosi nei diversi castelli della Valle Lagarina. Azzone Francesco del ramo di Avio, Ala e Brentonico, morto nel 1411, lasciò erede dei suoi beni la Repubblica Veneta, dando origine al dominio della Serenissima nel Trentino meridionale. I C. di Mori, di Lizzana, di Beseno e di Castelnuovo, che parteggiavano invece per casa d'Austria, furono debellati o si estinsero. Di tutta la famiglia non sopravvisse che il ramo di Gresta, i cui discendenti, dopo lunghe contese coi vescovi Clesio e Madruzzo, riuscirono nel 1664 a rivendicare la signoria dei quattro vicariati di Ala, Avio, Mori e Brentonico. La famiglia ebbe il titolo baronale nel 1508, il comitale nel 1664, il principesco nel 1848.
Bibl.: R. Catterina, I signori di Castelbarco, Camerino 1900; A. Conci, La vita familiare dei signori di Castelbarco, in Nuovo archivio veneto, 1921; L. Perini, I Castelbarco di Martarello, Rovereto 1930 (con bibl.).