Letterato, storico e uomo politico (Cadice 1832 - San Pedro del Pinatar, Murcia, 1899); prof. di storia all'univ. di Madrid (1858), direttore del giornale La Democracia (1863). Di sentimenti repubblicani, fu condannato a morte come uno degli organizzatori dell'insurrezione del 1866, e perciò fu costretto a riparare all'estero. Nel governo repubblicano costituito dopo l'abdicazione di Amedeo di Savoia fu ministro degli Esteri, poi presidente delle Cortes e infine (apr. 1873) del Consiglio e mirò a fondare una repubblica conservatrice affine a quella francese. Rimasto repubblicano alla restaurazione di Alfonso XII (1874), negli ultimi anni si avvicinò al governo monarchico-liberale di P. M. Sagasta. Come scrittore si occupò di filosofia, di storia (La civilización en los cinco primeros siglos del Cristianismo, 1858-62; Tragedias de la historia, 1881; Galería histórica de mujeres célebres, 1888-89), di politica (Cartas sobre política europea, 1876), di letteratura (La hermana de la caridad, 1857; Recuerdos de Italia, 1872; Un año en París, 1876) lasciando in ogni campo traccia dell'ingegno versatile e del suo stile fiorito.