CASSINO (A. T., 27-28-29)
Cittadina della prov. di Frosinone, con 7310 ab., sorge, a 45 m. s. m., sul fiume Rapido, ai piedi dell'altura che è dominata dalla celebre abbazia di Montecassino e che è poi lo sperone di SE. del M. Cairo. Nel Medioevo si chiamava San Germano, nome che solo nel 1871 fu dagli abitanti sostituito con quello che, traducendo il nome latino, essa ha oggi. Cassino, una delle principali stazioni sulla linea ferroviaria Napoli-Caserta-Roma, è cittadina graziosa e vivace, in mezzo a un paesaggio ameno e ridente, con campagne popolate di numerose ville e fertilissime, ricche di colture irrigue (foraggere, granturco, ortaggi) e di grano, viti e ulivi. È sede di un liceo e di un ginnasio. Il comune di Cassino (83,23 kmq.) conta 18.757 abitanti.
L'antica città di Casinum era al confine del Lazio Aggiunto con la Campania, presso la riva sinistra del Liri, lungo la via Latina. Appartenne in origine ai Volsci, ai quali la tolsero i Sanniti; poco prima del 312 cadde in potere dei Romani, che vi condussero una colonia per sfruttare la fertilità della pianura del Liri, rinomata specialmente per gli olivi (Varrone, De re rust., II, 8, 11). Nel 188 ricevette la piena cittadinanza romana. Copioso materiale epigrafico è stato rinvenuto nell'ambito della città antica, dal quale abbiamo notizia di duoviri, i magistrati supremi, di sacerdoti augustali, di un prefetto dell'annona e di varî santuarî di divinità (Giove, Ercole, i Lari, Silvano, ecc.). Fu distrutta nel sec. VI d. C. dai Longobardi e soltanto qualche secolo dopo ricostruita in parte, prendendo il nuovo nome di S. Germano.
Della città romana si conservano ancora notevoli rovine, come buona parte delle mura, un piccolo ma ben conservato anfiteatro, eretto, come sappiamo dall'iscrizione dedicatoria (Corp. Inscr. Lat., X, 1, 5183; Not. scavi, 1929, p. 29), da una tale Ummidia Quadratilla ricordata anche da Plinio il Giovane (Epist., VII, 24), un teatro, un tempietto, un edificio termale e varî sepolcri fuori delle mura; particolarmente interessante fa questi, per la sua struttura architettonica, quello supposto di Ummidia, e nel Medioevo trasformato in Cappella del Crocifisso, situato a poca distanza dall'anfiteatro, e ornato di affreschi bizantineggianti. L'odierno Montecassino, ove sorge il monastero di S. Benedetto, sembra che fosse l'acropoli, cinta da un muro in opera poligonale, con un tempio ad Apollo.
Monumenti. - La cattedrale, che sorge probabilmente su una costruzione romana, non ha grande interesse artistico; maggiore interesse presenta la chiesa di S. Maria, detta delle Cinque Torri, eretta dall'abate Teodemaro alla fine del sec. VIII, a pianta quadrata, con vano centrale formato da 12 colonne che sostengono una torre quadrata e negli angoli altre 4 torrette. La costruzione è ispirata alle chiese cruciformi bizantine; nell'interno un crocifisso ligneo del secolo XVI e pochi avanzi di pitture di Luca Giordano. Notevole la rocca Ianula, eretta dall'abate Aligerno (seconda metà del sec. X) e ricostruita da Federico II.
Bibl.: Descrizione storica del monastero di Monte Cassino con una breve notizia dell'antica città di Cassino e S. Germano, Napoli 1751; C. Vertechi, Memorie su Cassino e suo foro detto Eraclea, Napoli 1811; Bartolini, L'antico Cassino ed il primitivo monastero di S. Benedetto restituito alla luce dai suoi ruderi, Montecassino 1880; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, pagg. 676-78; F. Ponari, Ricerche storiche sull'antichità di Cassino, Napoli 1867; N. Maccarone, I dialetti di Cassino e di Cervaro, Perugia 1915; E. Bertaux, L'art dans l'Italie méridionale, Parigi 1904; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I: Il Medioevo, Torino 1927.