CASSA di risparmio (IX, p. 316; App. I, p. 382, II, 11, p. 722)
Nessun provvedimento di rilievo è stato emanato nel campo della legislazione speciale delle casse di risparmio le quali, pertanto, trovano ancora la loro regolamentazione legislativa nel t. u. approvato con r. d. legge 25 aprile 1929, n. 967 e nel r. d. legge 12 marzo 1936, n. 375 (riforma bancaria) e successive modificazioni. Merita, invece, di essere ricordata una determinazione del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, del settembre 1958, con la quale si è fatto obbligo alle casse di risparmio di costituire in riserva speciale di liquidità il 20% degli incrementi mensili dei depositi. Com'è noto, prescrizioni in tale materia, ispirate all'art. 32 del predetto r. d. legge n. 375, erano state impartite nell'agosto del 1947, ma non riguardavano le casse di risparmio.
Le casse di risparmio hanno contribuito in modo decisivo all'azione impostata dallo stato nel 1952 per facilitare lo sviluppo dell'economia generale del paese promuovendo la costituzione di numerosi istituti regionali per il finanziamento alle medie e piccole industrie o, quanto meno, partecipandovi.
Nell'ultimo decennio, la compagine delle casse di risparmio si è arricchita di due nuove unità; la Cassa di risparmio di Puglia, con sede a Bari (1949) e la Cassa di risparmio salernitana (1957); le zone sprovviste si sono così ridotte alla Sardegna e alle province di Campobasso (Abruzzi e Molise), Avellino, Benevento, Caserta e Napoli (Campania). Nel 1956, invece, la Cassa di risparmio di Latina è venuta a mancare, essendo stata incorporata dalla consorella di Roma. Attualmente il loro numero complessivo è di 80 e la distribuzione per grandi zone è la seguente: 43 nell'Italia settentrionale (compresa la Cassa di San Marino), 29 nell'Italia centrale e 8 nell'Italia meridionale ed insulare.
L'organizzazione territoriale delle casse di risparmio si è ampliata nell'ultimo decennio, passando da sportelli 1900 circa, alla fine del 1949, a sportelli 2404 alla fine del 1959. La loro struttura e potenzialità operativa alla fine del 1959 può essere riassunta nella seguente tabella:
Nessun mutamento si è verificato nella organizzazione delle Federazioni delle casse di risparmio: alla fine del 1959 esse erano in numero di sei a carattere regionale (Piemonte, Liguria, Venezie, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzi) e una interregionale comprendente Umbria, Marche e Lazio. L'Associazione fra le casse di risparmio si è potenziata ulteriormente, specie con l'istituzione, avvenuta nel 1954, di un servizio centrale di propaganda del risparmio, che cura, tra l'altro, la pubblicazione di un giornalino per ragazzi, distribuito mensilmente in circa 600 mila copie tra gli alunni delle scuole elementari.
L'Istituto di credito delle casse di risparmio italiane (Italcasse) ha continuato la propria funzione di collegamento degli enti partecipanti mediante l'attività di intermediazione e creditizia. I principali servizî dell'Istituto hanno subìto uno sviluppo notevole: nel corso del 1959 il servizio assegni ha denunciato l'emissione di 8800 mila titoli per 31 miliardi e 600 milioni di lire, con una circolazione a fine anno di 380 mila assegni, e il servizio incasso effetti, nello stesso periodo, ha registrato n. 2264 mila effetti. Sotto determinate condizioni, l'Italcasse può anche ricevere i depositi che le casse di risparmio debbono destinare alla riserva di liquidità. Va infine ricordato che la Cassa per il credito alle imprese artigiane, costituita nel 1947 presso l'Italcasse, a seguito delle iniziative prese nel 1952 per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione, è stata staccata dall'Italcasse ed ha assunto una configurazione autonoma, con partecipazione dello stato, delle casse di risparmio e di altre aziende di credito.
Nel campo delle casse di risparmio postali nessuna sostanziale innovazione di carattere legislativo è intervenuta nel decennio. Peraltro, è da segnalare la graduale armonizzazione dei tassi che le casse di risparmio postali corrispondono sui buoni fruttiferi di loro emissione con quelli applicati dalle aziende di credito.
Bibl.: G. Dell'Amore, La funzione delle casse di risparmio nel sistema bancario italiano, Milano 1953; A. Ballardini, Le casse di risparmio, Bologna 1955; A. Calvano, Le casse di risparmio e le banche nell'ordinamento creditizio italiano, Padova 1955; Associazione fra le casse di risparmio italiane, Le casse di risparmio nel mondo, Roma 1959.