CASO (Κάσος; A. T., 90)
È la più meridionale delle isole italiane dell'Egeo, trovandosi a 35°23′ N. e a 26°57′ E. Dipende amministrativamente da Rodi. . Ha una forma piuttosto tozza e coste prive d'insenature. Buona parte del territorio dell'isola, che abbraccia una superficie di 62 kmq. (67 kmq. compresi gl'isolotti), è aspro e montuoso e raggiunge la massima elevazione a 956 m. nel Monte Priona. La parte meno alpestre e più coltivata si trova nel settore settentrionale, ch'è attraversato obliquamente dall'ampia valle di Argos, nella quale si trovano riuniti tutti i centri abitati dell'isola.
La popolazione residente era nel 1922 di 1760 ab., tutti Greci ortodossi, salvo pochi Italiani addetti agli uffici di governo. È divisa fra i villaggi di Arvanito (127 ab.), Ofri (571 ab.), Panaghia (141 ab.), Polì (123 ab.), Santa Marina (728 ab.). Ofri, in riva al mare, allo sbocco della valle di Argos, è il centro amministrativo dell'isola. La popolazione residente è dedita per lo più alla pastorizia, secondariamente al commercio e all'agricoltura. La produzione agricola, assai scarsa, comprende grano, orzo, uva, ortaggi, olive.
Caso subì sempre le sorti di Scarpanto, insieme con la quale nel sec. XII divenne feudo della famiglia veneziana dei Cornaro. Nel 1537 fu occupata dai Turchi e liberata dagl'Italiani il 12 maggio 1912.
Da Caso dipende il gruppo di isolotti di Armatia, che produce del gesso, di cui si fa esportazione anche nelle altre isole del Dodecaneso.