ČÁSLAV (ted. Tschaslau; A. T., 59-60)
Città della Boemia orientale, posta in regione collinosa tra l'Elba e la Sázava (affluente della Vltava), sulla linea ferroviaria Jihlava-Praga. Conta 9400 ab. ed è discreto centro industriale (fabbriche di zucchero, d'alcool, di orologi da campanile). Vi è una scuola superiore agraria. Le prime notizie della città rimontano al 1134, ma l'origine di essa è senza dubbio più antica. Castello principesco, nel sec. XIII diventò città regia. Nel 1278 la città passò in dominio dei signori di Chlum, ai quali era appartenuta prima di diventare città regia, ma il re Giovanni di Lussemburgo la rivendicò alla Corona. Raggiunse maggiore rinomanza all'epoca delle guerre ussite, nel 1421, per la famosa dieta che vi fu tenuta allo scopo di consolidare l'ordine e la concordia nello stato.
In seguito alle lotte religiose la città decadde e dopo il 1020 il re Ferdinando II confiscò i beni della città, che fu venduta a Maddalena Trčka di Lobkovice. Da questa decadenza, aggravata ancora per effetto delle guerre dei Trent'anni e di quelle tra l'Austria e la Prussia nel sec. XVIII, Čáslav si risollevò solo nel secolo scorso.
Bibl.: Soupis památek uměleckých a historických v království Českém (Topografia dei monumenti artistici e storici in Boemia), voll. 44; A. Birnbaumová: Politický okres čáslavský, Praga 1929.