TEJA, Casimiro
Caricaturista, nato a Torino il 12 giugno 1830, morto ivi il 20 ottobre 1897. Seguiti in patria i corsi dell'Accademia Albertina, cominciò ben presto a essere noto come caricaturista, collaborando al Fischietto e ad altri giornali umoristici. Ma acquistò vera fama solo dopo il 1856, quando passò al Pasquino, fondato l'anno prima da A. Cesana e da G. Piacentini. Tre anni dopo egli ne diventava il direttore, e continuava poi ad esserne l'anima fino agli ultimi giorni di vita.
I suoi disegni, spesso vivacemente colorati, ricordano, per qualche loro carattere, quelli di altri caricaturisti famosi, come Cham e Gavarni; ma hanno tuttavia un'impronta loro personale, e si distinguono specialmente per la varietà e la bizzarria delle invenzioni con le quali egli argutamente commenta i principali avvenimenti politici italiani e stranieri, le usanze letterarie, i costumi del pubblico, talvolta esaltando ciò che in essi gli appare bello e grande, ma più spesso facendone la critica con una satira mordace ma non inurbana né scurrile, coraggiosa ma non aggressiva, e sempre improntata a molto buon senso e a vivo amor di patria. Queste caricature ebbero perciò non poco ascendente sull'opinione pubblica del tempo e procacciarono larga popolarità al loro autore e al periodico che le pubblicava.
Bibl.: E. De Amicis, T., in Illustrazione italiana, 1886; poi in Memorie, Milano 1910, e anche in Caricature di T., annotate da A. Ferrero, Torino 1900.