Scrittore francese (Le Havre 1793 - Lione 1843). Ancora giovanissimo riscosse grandissimo successo con le Messéniennes, elegie d'ispirazione civile e di forma classica (pubblicate a partire dal 1818), e con i suoi canti popolari, dalla vena facile e spontanea, dalla forma scorrevole, per i quali fu designato, con Béranger, come il poeta ufficiale del liberalismo e quindi della Francia borghese di Luigi Filippo (Messéniennes et chants populaires, 1840). Nel 1825 veniva eletto all'Académie Française. Ma consistenza maggiore hanno le sue opere di teatro. Fra i suoi drammi storici (Les Vêpres siciliennes, 1819; Marino Faliero, 1829; Don Juan d'Autriche, 1835; Une famille au temps de Luther, 1836, ecc.), ebbero molto successo Les enfants d'Édouard (1833) e soprattutto Louis XI (1832). Fra le commedie sono da ricordare: L'école des vieillards (1823) e La princesse Aurélie (1828). Postumo (1845) fu pubblicato il volume Derniers chants. Poèmes et ballades sur l'Italie.