cash mob
loc. s.le m. Riunione di gruppo improvvisata presso un punto vendita, che si organizza mediante una convocazione a catena inoltrata attraverso siti Internet, durante la quale i partecipanti si dedicano a fare acquisti responsabili.
• i cash mobs ‒ il nome dato a questi improvvisi happening sociocommerciali ‒ sono, in realtà, il frutto delle tecnologie digitali e, soprattutto, delle reti sociali. «Incontra gente, spendi e divertiti» è il loro slogan. Sembra un invito di sapore «berlusconiano», e invece a proporlo sono gruppi che guardano all’economia con occhio alternativo: quello del crowdsourcing (la Rete usata come strumento di collaborazione solidale e gratuito, il luogo dell’intelligenza collettiva) e del movimento che favorisce l’acquisto di prodotti e servizi di aziende locali. (Massimo Gaggi, Corriere della sera, 6 aprile 2012, p. 51, Lettere al Corriere) • La logica, sovrapponibile a quella del primo cash mob con il commercio equosolidale, è quella del «premio» e non della «punizione». (Leonardo Becchetti, Avvenire, 13 agosto 2013, p. 1, Prima pagina) • Si chiamano «cash mob», ovvero flash mob organizzati da un gruppo di cittadini per effettuare insieme un acquisto responsabile, le iniziative organizzate dai soci di Coop Liguria in programma domani all’Ipercoop di Savona e Genova per promuovere i prodotti del commercio equo certificato. (Secolo XIX, 21 ottobre 2016, p. 30, Album Savona).
- Espressione inglese composta dai s. cash ‘denaro contante’ e mob ‘folla, moltitudine disordinata’.