CASERMA (dal lat. quaternus nel significato di "corpo di guardia per quattro soldati" attraverso il provenzale cazerna; fr. caserme; sp. cuartel, caserna; ted. Kaserne; ingl. barracks)
La caserma così come oggi la concepiamo può dirsi un edificio di carattere essenzialmente moderno perché, pur essendone antichissimo l'uso, il tema è stato ripreso dopo secoli d'interruzione con criterî totalmente diversi.
Poco sappiamo delle caserme dei greci, invero poco importanti perché, data la mancanza di eserciti permanenti, erano limitate all'alloggio dei piccoli nuclei di guardie cittadine destinate ai servizî d'ordine pubblico. L'epoca imperiale romana vide il grande sviluppo di questo tipo di edifici, che, denominati castra o castella a seconda che fossero dentro o fuori la cinta cittadina, servirono all'alloggio di gran numero di soldati e delle loro famiglie. Caduto l'Impero romano la caserma scompare per tutto il Medioevo. Con l'abolizione delle compagnie di ventura, normalmente alloggiate nei castelli, e la formazione dei primi eserciti regolari, la caserma rinasce nel sec. XVI sotto forma di piccoli ambienti addossati direttamente ai terrapieni dei bastioni, per estendersi poi, pur rimanendo sempre parte integrante delle fortificazioni, in edifici più vasti di forma rettangolare, comprendenti un cortile, secondo un tipo detto alla spagnola o alla Vauban perché molto diffuso in Spagna e adottato poi dal Vauban nel Mezzogiorno di Francia. Ma molti anni prima i disegni di Antonio da Sangallo per la fortezza da Basso di Firenze ci mostrano fra noi ben più completi esempî di questi alloggiamenti permanenti, posti intorno a un grande cortile porticato. Tutte queste caserme servirono sempre per l'alloggio promiscuo di uomini e cavalli, ché solo con la seconda metà del sec. XVII si cominciarono a distinguere le caserme per truppe a piedi da quelle per truppe a cavallo. Dopo il periodo napoleonico lo studio delle caserme è oggetto di cure maggiori: l'alloggio della truppa viene suddiviso in più padiglioni, i servizî accessorî trovano posto in fabbricati separati da quelli principali, il cortile chiuso sparisce e la caserma viene così ad assumere la fisionomia che conserva ai giorni nostri (fig. 1).
Oggi, per le aumentate esigenze igieniche e per il maggior valore che si attribuisce ai fattori morali e sociali nella collettività, lo studio delle caserme si presenta molto complesso, dovendo esse prestarsi oltre che all'alloggio, a una funzione educativa e possibilmente ricreativa, sebbene ancora non manchino esempî di caserme moderne contrarie alle norme d'igiene e di giusta distribuzione, che può essere la seguente:
1. Locali occorrenti alla vita materiale e morale del soldato e cioè destinati all'abitazione, all'alimentazione, alla pulizia e igiene, ai servizî sanitarî, all'educazione fisica e mentale, alla ricreazione; 2. locali per servizio di disciplina e polizia; 3. uffici varî destinati al comando; 4. alloggio e circolo ufficiali e sottufficiali; 5. locali per il servizio del materiale.
Nelle caserme per armi montate bisognerà inoltre provvedere a tutti i servizî inerenti ai quadrupedi. Tutto questo complesso di locali viene, come si è detto, raggruppato in parecchi edifici che, disposti sopra una superficie valutabile in mq. 40-50 mila per un reggimento di fanteria, e circa il doppio per un reggimento di artiglieria o di cavalleria, devono lasciare scoperte delle aree di forma e dimensioni sufficienti per le esercitazioni e per gli eventuali campi sportivi. I fabbricati principali sono quelli destinati all'alloggio della truppa e sono costituiti da uno o al massimo da due piani sopra al pianterreno; in questo sono sistemati i refettorî, le aule di studio nel caso in cui i refettorî stessi non possano servire a questo scopo, le sale di riunione e, nelle caserme di non grande importanza, anche le cucine.
Ai piani superiori trovano posto i dormitorî per la truppa e gli ambienti accessorî, quali: lavandini, latrine notturne, ufficio del reparto, un magazzino per casermaggio oggetti varî e cartucce, il deposito armi del reparto, le camere per i sottufficiali, quelle per i soldati indisposti e, in alcune caserme moderne, una sala destinata alla pulizia e alla custodia del vestiario.
I dormitorî sono studiati secondo le regole che l'igiene moderna prescrive, e rispondono quindi nelle loro dimensioni e nei particolari costruttivi a norme pressoché fisse e costanti in tutti i paesi: superficie 6-8 mq. per persona, cubatura 20-25 mc. (i regolamenti francese, inglese e tedesco ammettono un minimo di mc. 17-18) e un'altezza variabile intorno ai m. 4,50; superficie illuminante di almeno un ottavo della superficie del pavimento, finestre con dispositivo a vasistas e alla Castaing, angoli rientranti arrotondati, prese d'aria pura e canne per l'estrazione di quella viziata, rivestimento impermeabile fino a una certa altezza, ecc.
Interessante, sebbene poco usato per varî inconvenienti di carattere pratico, può essere la forma della camerata consigliata dal Tollet, il quale, partendo dal criterio di ridurre al minimo la superficie assorbente delle pareti in rapporto alla cubatura dell'ambiente, propose un tipo di dormitorio con sezione ad arco acuto illuminato alle testate da ampî finestroni aperti al disopra degli ambienti accessorî e ventilato da numerose canne di tiraggio disposte alla sommità della vòlta. Molto varie sono la disposizione e l'aggruppamento delle camerate e disparatissime le opinioni in proposito, perché i due schemi nei quali si possono raggruppare le varie disposizioni, quello a camerate longitudinali e quello a camerate trasversali (fig. 2), presentano ognuno tali pregi e difetti da lasciare perplessi circa l'adozione dell'uno o dell'altro. Infatti se il dormitorio longitudinale offre il notevole vantaggio igienico di presentare tutte o quasi le pareti al contatto salutare dell'aria esterna, presenta per contro: maggiore facilità di propagazione delle malattie, dato il maggior numero di persone riunite in un solo ambiente, maggiore difficoltà d'isolamento d'individui che adoperino armi in momenti di esaltazione, un costo indubbiamente più elevato e, nel caso di dormitorî con quattro file di brande, anche notevoli difficoltà costruttive dovute alla maggiore luce dei solai e alla mancanza di muri di collegamento. In ambedue le soluzioni le camerate presentano l'inconveniente di essere intercomunicanti, e per questo in alcuni casi è stata disposta una galleria o un loggiato di disimpegno, il quale però porta lo svantaggio di ridurre sensibilmente l'illuminazione di un lato delle camerate e rendere nulla o quasi la ventilazione trasversale; può essere conveniente adottarlo, nei paesi molto caldi, sul lato delle camerate esposto a sud. L'orientamento delle camerate, variabile a seconda del clima, è generalmente est-ovest nei paesi piuttosto freddi, perchè tale orientamento permette di avere il sole in tutte le ore del giorno; nei paesi caldi è nord-sud. Il numero dei posti-letto varia generalmente da 14 a 24, intendendosi il minore per le camerate trasversali. Per quanto riguarda le dimensioni dei dormitorî si tiene conto che le brande sono distanti cm. 15 dal muro e cm. 50 tra loro (il regolamento francese prescrive cm. 80); che la corsia centrale è di m. 1,80, e che i passaggi nel caso di camerate trasversali sono di m. 2. Ne risulta per i dormitorî a due file di brande una larghezza di m. 6 e una lunghezza media di circa 1 metro per letto. L'arredamento dei dormitorî è costituito dai palchetti a zaino e dalle rastrelliere a bisacce, essendo le rastrelliere d'armi collocate in apposito locale (v. fig. 3).
Il piano delle camerate è completato dagli ambienti accessorî. Il complesso di questi locali può essere collocato all'estremità della casermetta o nel centro; se quest'ultima disposizione ha il vantaggio di un più agile funzionamento, l'altra offre la possibilità d'illuminare e ventilare meglio gli ambienti di disimpegno e soprattutto quello delle latrine che potendo essere collocate negli angoli vengono aereate da due lati.
La figura 4 mostra alcune di queste disposizioni nel caso più complesso in cui esista anche il locale per spogliatoio e pulizia del vestiario; particolarmente notevole la disposizione indicata alla lettera a) che mette gli spogliatoi in vicinanza immediata delle camerate e isola completamente le camere destinate all'ufficio del reparto e all'alloggio dei sottufficiali, disimpegnandole con un corridoio ben illuminato. In questo esempio le latrine notturne sono precedute da un'antilatrina illuminata, indipendente dall'ambiente dei lavandini, e la ventilazione dei gabinetti è aiutata da un'ampia canna per l'estrazione dell'aria viziata. La disposizione costantemente adottata delle latrine notturne è quella senza seditoie, con i posti separati da lastre verticali di marmo o altro materiale lavabile. La latrina propriamente detta, proporzionata sulla base di un posto ogni 25-30 uomini, è preceduta dall'ambiente degli orinatoi e da quello dei lavandini che possono essere disposti lungo le pareti o su due file contigue il centro della stanza. È consigliabile che le vaschette, sempre del tipo continuo con rubinetti alla distanza di 70 cm. e in numero di uno ogni quattro o cinque uomini di truppa, siano alimentate con acqua potabile e collocate in basso per permettere i pediluvî.
Locali per l'alimentazione. - Le cucine possono essere collocate nei pianterreni o negli scantinati delle casermette, ma è preferibile in un fabbricato a parte, possibilmente alquanto distante dai dormitorî e situato sottovento rispetto ai venti dominanti. Esse constano della cucina propriamente detta (cui si assegna una superficie di circa mq. 10 per ogni compagnia o unità corrispondente), d'un lavatoio, d'un deposito carbone, d'una dispensa e d'uno spogliatoio con lavandino per i cucinieri.
L'ambiente della cucina è provvisto, oltre che della normale canna di tiraggio, d'un lucernario per l'aspirazione del vapore e di soffitto incombustibile. Tutte le finestre sono munite d'inferriate e reti. Nell'esempio riportato alla fig. 5 la disposizione ora descritta è integrata da un portico per la distribuzione del rancio. La superficie dei refettorî, in prossimità dei quali è bene disporre i mezzi per la lavatura delle gavette, si calcola di circa mq. 0,70 per persona.
Locali per la pulizia e l'igiene. - I locali per bagni sono normalmente collocati negli scantinati dell'infermeria, ma, con l'adozione delle caldaie a vapore per le cucine, si tende a portarli in prossimità di queste o, meglio ancora, in padiglioni isolati. Il tipo usato quasi costantemente per il passato è quello della doccia collettiva ottenuta sotto forma d'una rosa d'acqua che, uscendo sotto pressione da una cipolla collocata in prossimità del soffitto, copre una superficie circolare di circa 6 metri di diametro e permette la doccia simultanea di circa 30 persone. Oggi però si va giustamente sempre più diffondendo l'adozione delle docce in cabine individuali.
I lavatoi per la pulizia dei soli oggetti di corredo individuale (essendo le lavanderie per il bucato situate normalmente fuori della caserma) sono posti in prossimità delle casermette, protetti da tettoie e provvisti di stenditoi coperti.
Le latrine diurne sono sistemate in edicole isolate, distribuite in varî punti della caserma; in Italia si usa ventilarle con finestre senza infisso, protette da persiana fissa e si abolisce la porta d'ingresso; all'estero invece è diffuso il concetto di proteggerle nel modo più assoluto dalle mosche con l'adozione della rete alle finestre e delle porte a chiusura automatica.
Servizî sanitari. - L'infermeria, tranne nei casi di grandi caserme, in cui è collocata in un edificio a parte, viene sistemata all'ultimo piano del palazzo del comando, ed è destinata a ricoverare soltanto ammalati poco gravi o in attesa di entrare all'ospedale. Essa è provvista d'un numero di letti variabile dal 2 al 5% della forza acquartierata e risponde come distribuzione e impianti a tutte le norme igieniche dettate per gli ospedali.
Locali ed aree per l'istruzione e l'educazione fisica della truppa. - Per ciò che riguarda le scuole si usufruisce generalmente dei refettorî, tranne casi di reparti specializzati per i quali si costruiscono comuni aule scolastiche, calcolandone la superficie in mq. 1,5 e la capacità in mc. 6 per persona.
Sempre maggiore diffusione e importanza vanno assumendo le palestre coperte, per quanto ancora in molte caserme la ginnastica si faccia esclusivamente all'aperto o nel cortile principale (la cui superficie oscilla dagli 8 ai 10 mila mq.) o in speciali aree a ciò destinate e sistemate come veri e proprî campi sportivi.
Locali per il servizio del materiale. - Sono un insieme di magazzini per la conservazione del materiale di corredo e di equipaggiamento ordinario e di mobilitazione, generalmente occupanti una superficie dagli 800 ai 1200 mq. e raccolti intorno a un'area scoperta e cintata per l'aereazione del materiale di riserva.
Le armi sono disposte nell'armeria, la cui superficie si calcola in mq. 30 per ogni mille fucili, e i carreggi in tettoie aperte per il materiale in uso e in rimesse chiuse per quello di mobilitazione. Completano questo gruppo di servizî un certo numero di laboratorî per la confezione degli oggetti di corredo, per la riparazione delle armi e delle bardature e per il minuto mantenimento dei fabbricati della caserma.
Il comando, l'amministrazione, l'alloggio e il circolo ufficiali trovano posto in un'unica costruzione posta vicino all'ingresso principale, proporzionata di volta in volta alle esigenze e alla forza dei reparti acquartierati e che nella disposizione generale poco si scosta dai comuni tipi di costruzioni civili.
Descritti così i requisiti comuni a tutte le caserme, sarà opportuno dare qualche cenno sui servizî occorrenti per alcuni tipi speciali, quali le caserme per cavalleria, artiglieria e pompieri.
Caserma di cavalleria. - Hanno in più delle caserme per fanteria tutti i servizî inerenti alla vita e alle esercitazioni dei quadrupedi e cioè scuderie rimesse, tettoie per lo stazionamento all'aperto, abbeveratoi, letamai, cavallerizze, infermeria, mascalcia (fig. 6).
Per le scuderie la disposizione può essere a corsie trasversali con una o due file di cavalli, o longitudinali, con una, due o quattro file di cavalli, disposti groppa a groppa con corsia centrale o testa a testa con corsie laterali. I varî sistemi presentano vantaggi e svantaggi che andranno vagliati caso per caso. Le dimensioni sono stabilite in base ai seguenti dati: superficie mq. 6,50, 8,5 per cavallo, cubatura metri cubi 25,30, altezza non maggiore di m. 5, superficie illuminante (ottenuta con finestre all'altezza di m. 2,60 da terra) pari a 1/12-1/15 di quella del pavimento, posteggio di m. 1,15-1,25 × 3, corsie di circa m. 4. La pavimentazione, cui si sovrappone normalmente la lettiera permanente, è in battuto di cemento rigato e inclinato per facilitare lo scolo delle acque che si raccolgono in cunette scoperte ai lati della corsia; le pareti sono lisce, raccordate con ampio guscio al pavimento, provviste di canna di ventilazione e rivestite fino a m. 2,50 di materiale lavabile. La copertura è a tetto apparente, più raramente del tipo Gruber-Völckner simile a quello consigliato dal Tollet per le camerate. L'arredamento delle scuderie consta delle mangiatoie, per lo più del tipo individuale in pietra o metallo, qualche volta del tipo continuo in cemento, delle rastrelliere riservate ai cavalli che si vogliono obbligare a tenere alta la testa, e dell'imbarramento composto di battifianchi e colonnino che va previsto per circa il 10% dei quadrupedi. I padiglioni delle scuderie sono tanti quanti gli squadroni e comprendono, oltre alla posta dei cavalli, un gruppo di locali accessorî (quasi sempre raccolti al centro del fabbricato), quali selleria, magazzini per biada, foraggio e paglia, locali per la guardia, ripostiglio zoccoli, lavatoi. Annessi a ogni padiglione sono gli abbeveratoi la cui lunghezza si calcola in 75 cm. per cavallo, suddividendo il numero totale di questi in tre o quattro turni, e il posteggio all'aperto normalmente disposto a fianco delle scuderie, sotto ampie tettoie che servono anche per il governo dei cavalli. I servizî di mascalcia, i letamai e le scuderie per i cavalli degli ufficiali (suddivise in boxes), sono collocati in altrettanti padiglioni separati.
Cavallerizze. - Sempre di forma rettangolare, variano notevolmente nelle dimensioni: si distinguono in cavallerizze di 1°, 2° e 3° ordine rispettivamente di ampiezza 52 × 21 − 47 × 19 − 38 × 18. La cavallerizza della scuola di Pinerolo misura 80,50 × 35,90. Le pareti sono fino a metri 2,50 inclinate del 12-15% e rivestite di tavole di legno dolce, disposte orizzontalmente; sopra questo rivestimento (ginocchiello) si aprono le ampie finestre e s'affacciano le tribune sotto le quali sono sistemati gli ambienti accessorî, quali spogliatoi per la truppa e per gli ufficiali, camera dei piantoni, gabinetti, tolette, camera del pronto soccorso. Per maggiori particolari v. cavallerizza. I maneggi scoperti sono aree di circa 50 × 50 cintate da siepi o steccati. L'infermeria, in cui si curano solo malattie mediche e chirurgiche, essendo i cavalli affetti da malattie infettive mandati all'isolamento fuori della caserma, si calcola per circa il 3-5% della forza dei quadrupedi in caserma. Alle scuderie, suddivise da imbarramenti ogni due metri e in boxes per circa il 30 o 40% dei posti, sono uniti varî ambienti accessorî, quali: sala per operazioni chirurgiche, locale per i medicinali, magazzini di biada, foraggio e paglia, l'ufficio del veterinario, ambienti varî per il sottufficiale, i piantoni e il personale di servizio all'infermeria. Vicino a questa si costruiscono una rampa per la diagnosi dei cavalli zoppi, un bagno lungo circa m. 20 con rampa di discesa e un letamaio.
Caserma d'artiglieria. - Oltre ai fabbricati per l'alloggio truppa e ricovero quadrupedi e oltre alla cavallerizza per le specialità da campagna, bisognerà provvedere alle rimesse del carreggio e delle trattrici, tenendo presente che tra carro e carro, tra carro e muro e tra fila e fila di veicoli dev'esserci uno spazio di circa 50 cm.
Caserma per pompieri. - Lo studio delle caserme per pompieri presenta particolari difficoltà perché la disposizione dei locali destinati ai numerosi servizî, vincolata spesso da un'area relativamente ristretta (trovandosi dette caserme nell'interno della città), deve prestarsi ad un funzionamento quanto mai agile e pronto.
Le grandi rimesse destinate alle automobili, alle pompe e ai carri montati devono essere in prossimità della strada e presentarsi su questa con un gran numero di porte per permettere l'uscita rapida e simultanea tli parecchi veicoli (fig. 7, 8). Le camerate per il personale di servizio sono generalmente collocate al disopra di questi ambienti e collegate direttamente a questi con antenne di discesa. Come impianti speciali inerenti al servizio incendî accenneremo al complesso di segnalazioni acustiche nelle camere degli ufficiali, sottufficiali e muniti di servizio, ai dispositivi automatici per l'immissione dell'acqua calda nelle caldaie delle pompe a vapore, nonché a quelli pei. l'abbassamento istantaneo degli infissi o cancelli delle rimesse automobili e carri attrezzi. Una fisionomia speciale vien data alle caserme dei pompieri dall'alta torre destinata alla conservazione e all'essiccamento dei lunghi tubi di tela.
Nulla si è detto in merito all'architettura esterna delle caserme perché i progetti, essendo presso di noi normalmente studiati dagli uffici tecnici dei ministeri competenti, si attengono nella veste esteriore a tipi ormai sorpassati; ed è male, perché la caserma, pur nella sua nudità di costruzione a carattere essenzialmente utilitario, potrebbe, col complesso dei suoi chiari edifici di altezza diversa, con i suoi porticati e le sue tettoie, con i vasti spazî scoperti e circondati da alberi, offrire un largo campo di studî e di ricerche agli architetti moderni.
Bibl.: Marullier, Architettura tecnica, Parigi-Torino 1906; E. Crepas, Architettura, parte 3ª, Torino 1921; D. Donghi, Manuale dell'architetto, Torino 1923; vedi anche le raccolte del Giornale del Genio militare; Rivista militare italiana; Rivista artiglieria e genio.