CASCARA SAGRADA (lat. scient. Rhamnus purshiana D.C.; fr. cascara sagrada; sp. cáscara sagrada; ted. Amerikanischer Faulbaum, Sagradabaum; ingl. cascara sagrada bark)
Questo nome che significa "corteccia sacra", indica tanto la droga quanto la pianta che la fornisce. Questa è una specie della famiglia delle Ramnacee, arbustiforme, alta da 3 a 6 m., che vive in California e nel versante pacifico dell'America settentrionale, ha foglie ovali ellittiche, regolarmente dentate sui margini, penninervie con 13-15 paia di nervature laterali, sporgenti nella pagina inferiore. I fiori sono bianchi, pentameri, in corimbi ascellari; il frutto è una bacca ovoide, nerastra. La droga si trova in commercio in pezzi di corteccia di color chiaro, piccoli, irregolamente ripiegati, che in genere hanno 5 cm. di larghezza e 2-4 mm. di spessore, sono di color grigio biancastro all'esterno, bruno-giallastro all'interno. Sono inodori e hanno sapore amaro nauseabondo.
Sembra che tale corteccia fosse usata dagli abitanti della California verso la metà del sec. XVIII. La pianta viene coltivata nelle regioni umide degli Stati Uniti. Dopo 4-5 anni le piante che raggiungono l'altezza di 3-4 m. vengono abbattute e decorticate e le cortecce si lasciano seccare al sole; la raccolta si fa da aprile a settembre. Prove di coltivazione eseguite da Pirotta e Cortesi nell'Orto botanico di Roma sono ben riuscite.
L'azione purgativa della corteccia di cascara sagrada, fatta conoscere dal Bundy nel 1877, o dei varî preparati galenici ottenuti da essa, è dovuta a un gruppo di antraglucosidi che dànno poi luogo a formazione di ossimetilantrachinoni quali l'emodina e l'acido crisofanico. La purgazione a mezzo della cascara sagrada è piuttosto blanda per dosi terapeutiche e solo per dosi assai elevate si possono osservare effetti drastici. Le esperienze farmacologiche eseguite sull'intestino isolato hanno dimostrato che la cascara sagrada aumenta il numero, ma diminuisce l'intensità delle contrazioni intestinali (Flury, 1912); il tono è aumentato da piccole dosi del farmaco e diminuito da forti. I preparati di cascara determinano la loro azione purgativa solamente se vengono introdotti per via orale; la somministrazione per via ipodermica ed endovenosa rimane senza effetto, perché essi si eliminano solo e completamente per la via renale in gran parte inalterati e di conseguenza non provocano sul tubo intestinale modificazioni di sorta. Eliminandosi attraverso il rene, i principî attivi della cascara possono provocare su di esso fatti irritativi più o meno intensi, a seconda della dose somministrata, ma che generalmente sono di lieve durata (Chistoni, 1914). La cascara si somministra principalmente sotto forma di estratto fluido alla dose di gr. 5-10 al giorno; i tabloidi contengono gr. 0,13 di estratto fluido.