CASATI, Alessandro, conte
Letterato e uomo politico, nato a Milano il 5 marzo 1881. Prese viva parte al movimento cattolico modernistico e nel gennaio 1907 fu tra i fondatori della rivista Il Rinnovamento, ma, dopo la condanna del modernismo da parte della Chiesa (1907), finì per accostarsi all'idealismo crociano, al quale si è tenuto fedele sino ad oggi, e pubblicò nella Critica (1912, pp. 196-210) uno studio su La letteratura politica e il giornalismo in Lombardia verso il 1860. Interventista nella guerra 1915-18, combatté valorosamente nell'arma di fanteria, raggiungendo per merito di guerra il grado di tenente colonnello. In un primo momento fiancheggiò il fascismo e divenne senatore (1° marzo 1923) e ministro della Pubblica-istruzione (2 luglio 1924-5 gennaio 1925), ma quando il fascismo si trasformò in regime, si dimise e fu tra coloro che tentarono una resistenza legalitaria, ricostituendo il 16 giugno 1925 il partito liberale. Eliminata dal fascismo ogni opposizione politica, il C. si dedicò all'erudizione storica, e, corredandole di dottissime note, stampò le memorie di G. Gorani (Memorie di giovinezza e di guerra, 1740-1763, Milano 1936; Corti e paesi, 1764-1766, ivi 1938; Dal dispotismo illuminato alla rivoluzione, 1767-1791, ivi 1942). Quale esponente liberale, il C. contribuì alla preparazione del colpo di stato del 25 luglio 1943 e alla lotta clandestina di Roma contro il nazifascismo, e resse il Ministero della guerra dal giugno 1944 al giugno 1945 nei due gabinetti Bonomi. Nel marzo 1948 è stato nominato membro e vicepresidente del Consiglio superiore della pubblica istruzione e il 22 aprile 1948 senatore di diritto. L'unico figlio Alfonso, ufficiale volontario nel corpo italiano, che fece la campagna d'Italia a fianco degli Alleati anglo-americani, cadde da prode a Corinaldo presso Iesi il 6 agosto 1944.