CASAMATTA (prob. dal gr. χάσμα, plur. χάσματα "fossa, fessura"; fr. casemate; sp. casamata; ted. Kasematte; ingl. casemate)
Costruzione mobile che copriva una macchina da gitto (tormenta) e la proteggeva; e poteva essere usata tanto da un attaccante nell'avvicinarsi a una piazza e durante l'azione, quanto dal difensore fuori dalla piazza per tenere lontano l'attacco. Le casamatte medievali furono dunque una derivazione delle antiche testuggini e vinee ed è storicamente noto che all'assedio di Crema (1159), condotto con tutte le regole dell'arte poliorcetica sia dall'attaccante Federico Barbarossa sia dal difensore, vennero impiegate "casamatte mobili". Poi furono costruzioni fisse; forse usate per la prima volta nel 1483 nella Rocca d'Ostia (fig. 1). Il Montalembert e il Carnot (sec. XVIII) ne fecero quasi la base del loro ordinamento fortificatorio. Il Haxo nel 1826 ne studiò un tipo speciale (fig. 2) che fu poi rinforzato da muro frontale o anche da parte metallica. Nel 1860 il gen. Cavalli ne fece costruire all'assedio di Gaeta con copertura metallica; e lo Schumann e il Gruson (1866) ne introdussero di completamente metalliche nei loro tipi di forti (fig. 3) e queste ultime furono usate anche da noi. In seguito si costrussero casamatte, o cupole, girevoli, che formarono la base dei forti più moderni.
Marina. - A bordo di una nave la casamatta è un compartimento protetto da corazza, nel quale è sistemato un cannone. Le artiglierie di medio calibro sistemate sui due fianchi delle navi da battaglia sono divise in tante casamatte mediante robuste traverse corazzate per impedire che un colpo possa danneggiare più d'un cannone alla volta. Lo spessore d'una casamatta corazzata è in genere circa uguale al calibro del cannone che protegge. Nella casamatta sboccano gli elevatori delle munizioni e vi sono inoltre sistemati gli apparecchi di trasmissione degli ordini. Questi apparecchi di trasmissione sono in comunicazione con la torretta di direzione del tiro (v. artiglierta).