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CASACCE

di Alessandro Lattes - Enciclopedia Italiana (1931)
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CASACCE

Alessandro Lattes

Si chiamavano con questo nome a Genova delle confraternite di flagellanti, più tardi trasformate in sodalizî processionanti. La devozione dei disciplinanti o flagellanti (v. confraternita) che uniti giravano da un paese all'altro, battendosi e cantando inni, cominciata a Perugia intorno al 1260, si diffuse rapidamente e a Genova diede origine a sodalizî che esercitavano la stessa penitenza in comune negli oratorî: vicino a questi erano casupole diroccate in cui i confratelli si spogliavano e rivestivano, e perciò anche i sodalizî si dissero casacce.

Sulla fine del sec. XVI o al principio del XVII i costumi erano già degenerati, poiché contro gli abusi si hanno costituzioni arcivescovili e leggi suntuarie e si eleggono i cinque savî sulle casacce: al principio del sec. XVII la processione delle casacce non è più che una pompa senza penitenza, trasferita dal Venerdì santo al 3 maggio, festa dell'invenzione della Croce.

Anche in altre città di Liguria e in più villaggi di Sicilia processioni con statue e macchine scolpite di soggetto sacro hanno nome di casazze, e si tratta forse di cerimonie importate da Genovesi o almeno denominate da essi, per quanto le casazze siciliane abbiano un carattere peculiare più prossimo alle rappresentazioni sacre.

Bibl.: L. Parodi e A. Lattes, in Gazzetta di Genova, 31 luglio e 31 ottobre 1920. Cfr. G. Ruffini, Lorenzo Benoni, milano s. a., cap. 28; A. Luzio, La madre di Giuseppe Mazzini, Torino 1919, pp. 262, 266; A. D'Ancona, Origini del teatro italiano, Firenze 1891, I, p. 465; II, pp. 202, 222.

Vedi anche
confraternita Nella Chiesa cattolica associazione di fedeli eretta per l’esercizio di opere di pietà e di carità con una regolare organizzazione. Le c., i cui membri non pronunciano voti né vivono in comune, sono costituite con erezione canonica in una chiesa con formale decreto dell’autorità ecclesiastica, che sola ... Giovanni Battista Paggi Pittore (Genova 1554 - ivi 1627); forse allievo di L. Cambiaso, di cui subì l'influenza; fu a Pisa e a Firenze (1580 circa - 1600), dove si accostò ai tardi manieristi. Autore del trattato Definizione e divisione della pittura (1607), fu maestro di G. B. Castiglione, S. Scorza e B. Castello, che contribuì ... Giuseppe Mazzini Uomo politico (Genova 22 giugno 1805 - Pisa 10 marzo 1872). Militante della Carboneria (1827-30), fu esule in Francia e in Svizzera. Allontanatosi dall’ideologia carbonara, maturò il progetto della Giovane Italia, secondo un principio repubblicano di nazione unita, composta di cittadini liberi ed eguali ... oratorio Religione Secondo il Codex iuris canonici, luogo destinato, su licenza dell’Ordinario, al culto divino in favore di una comunità o di un gruppo di fedeli e al quale possono accedere anche altri fedeli con il consenso del superiore competente; sono considerati o. a tutti gli effetti anche le cappelle ...
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Vocabolario
caṡàccio
casaccio caṡàccio s. m. – Pegg. di caso: è un gran brutto casaccio. Più com. nella locuz. a casaccio, come vien viene, senza cura né ordine: fare, parlare, scrivere a c., rispondere a c., a vanvera, senza riflettere.
caṡacca
casacca caṡacca s. f. [propr. «veste del cosacco»; cfr. russo kazakin, veste del kozak «cosacco»]. – 1. Specie di lunga giacca con o senza cintura, aperta ai lati, originaria della Russia. Più genericam., ampia giubba di panno grossolano:...
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