(arabo Dār al-Baiḍā’) Città del Marocco (2.933.684 ab. nel 2004; 3.875.000 ab. nel 2007, considerando l’intera agglomerazione), porto, sull’Atlantico, circa 100 km a SO di Rabat. Capoluogo dell’omonima prefettura (1615 km2 con 2.436.664 ab.) e città più popolosa del paese. Il suo sviluppo marittimo e commerciale, già consistente verso la fine del 19° secolo, è accelerato dopo l’occupazione francese (1907). Intorno al nucleo antico (Medina), presso il porto, si è sviluppata vertiginosamente la città moderna, con strade alberate, grandi edifici ed eleganti villini alla periferia, secondo il piano regolatore del 1916 (H. Prost) e altri successivi. In seguito, accanto alla città francese si è estesa la città araba moderna (Nuova Medina). Nel 1934 era completato il porto, il maggiore del Marocco (che movimenta oltre 20 milioni di t all’anno): se ne esportano cereali, pelli, fosfati, minerali di ferro e manganese. Attività industriali nei settori chimico, meccanico, tessile, alimentare (conservifici di pesce), del cemento e della carta. Un’autostrada collega C. alla capitale; due gli aeroporti internazionali (Anfa e Nouasseur), attivamente utilizzati dal turismo internazionale.
Fondata nel 1515 dai Portoghesi sul luogo dell’antica Anfa, da essi distrutta nel 1468, e abbandonata poco dopo, fu ricostruita verso il 1770 dal sultano Mūlāy Muhammad. Fu occupata dai Francesi nell’agosto 1907.
Conferenza di C. Tenuta nel gennaio 1943 da F.D. Roosevelt e W. Churchill, stabilì il principio della resa incondizionata dell’Asse come indispensabile per la fine della guerra. Vi si decise l’apertura del secondo fronte, per alleggerire quello russo, uno sbarco in Sicilia e l’invasione dell’Italia.