CARVAJAL o Carvajales
È il più fecondo e ispirato dei poeti del Cancionero detto de Stúñiga. Quasi nulla sappiamo di lui: ignoriamo perfino il suo nome, né sappiamo quando venne in Italia, dove certamente soggiornò a lungo: vi soggiornava ancora dopo la morte del Magnanimo, nei primi tempi di re Ferrante, giacché nel 1460 intonava un canto per il capitano Jaumot Torres, caduto in difesa del suo re presso Carinola. Nei suoi cinquanta componimenti, il C. ora è aulicamente cortigiano ora ha una vena di fresco sentimento poetico, in poesie d'intonazione popolare. Spesso descrive avventure d'amore o incontri con serrane e gentildonne nostre, e prende per sfondo luoghi d'Italia e delle terre napoletane. L'incontro con una contadina sulla via di Aversa gli detta il primo componimento bilingue italiano-spagnolo; e le due sue barzellette in lingua italiana sono i più antichi componimenti in lingua nostra, composti da un poeta spagnolo.
Singolare importanza hanno i due romances di lui, perché sono i più antichi di autore conosciuto: uno è lo sfogo della regina Maria di Castiglia, per l'abbandono del marito; secondo il Menéndez y Pelayo è del 1442; secondo il Rajna è del 1445.
Bibl.: Cancionero de Stúñiga, ed. Fuensanta del Valle y Sancho Rayón, in Colección de libros españ. raros o curiosos, IV, Madrid 1872; Cancionero castellano del siglo XV, ed. R. Foulché-Delbosc, II, Madrid 1915, pp. 601-619; A. Mussafia, Ein Beitrag zur Bibliographie der "Cancioneros" aus der Marcusbibliotek in Venedig, in Sitzungsberichte dell'Accademia di Vienna, LIV (1867); B. Croce, La Spagna nella vita italiana, 2ª ed., Bari 1929; M. Menéndez y Pelayo, Historia de la poesía castellana en la Edad Media, II, Madrid 1914, pp. 271-74; P. Savj-Lopez, Lirica spagn. in Italia, in Trovatori e Poeti, Palermo s. a. (ma 1916), p. 208 segg.; P. Rajna, Osservazioni e dubbî concernenti la storia delle romanze spagnuole, in Romanic Rewiev, VII (1916), pp. 75-80; R. Menéndez Pidal, in Revista de filología española, III (1916), p. 252.