cartolarizzazione
Pratica finanziaria (nota nei mercati internazionali con il termine di securitization) di aggregazione di differenti tipi di attività reali o di crediti, nonché altre attività finanziarie non negoziabili, ma suscettibili di generare flussi di cassa pluriennali, e della loro successiva rivendita a vari investitori, sotto forma di obbligazioni, titoli a reddito fisso garantiti da pacchetti di tali attività finanziarie, o anche Collateralized Mortgage Obligations (➔ CMO). Operativamente, gli asset o crediti vengono ceduti a una cosiddetta società-veicolo (Special Purpose Vehicle, SPV), società cessionaria, avente per oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di c., che versa al cedente il corrispettivo economico ottenuto attraverso l’emissione e il collocamento di titoli obbligazionari. Possono essere oggetto di c. gli immobili pubblici, i mutui ipotecari, i finanziamenti per l’acquisto dell’auto, i finanziamenti assegnati ai titolari di carta di credito, gli strumenti derivati, o altro ancora. In particolare, i titoli garantiti da crediti su mutui ipotecari sono chiamati Mortgage Backed Securities (➔ MBS), mentre quelli con altre tipologie di credito sottostanti sono detti Asset Backed Securities (➔ ABS). Gli investitori, sottoscrivendo i titoli, accettano una clausola che vincola la corresponsione delle cedole al rimborso del credito dal quale i titoli dipendono. Si tratta di operazioni rischiose, per le quali società di rating (➔) specializzate valutano la qualità dei titoli obbligazionari e, dunque, del credito sottostante, dando merito creditizio minore quanto più è alto il livello di subordinazione nella restituzione del debito obbligazionario. Infatti, le eventuali perdite, derivanti da insolvenza dei debitori, non si ripartiscono proporzionalmente fra tutti i sottoscrittori delle obbligazioni, ma innanzitutto sulle classi cosiddette junior, poi sulla classe intermedia e, solo se le perdite sono superiori, sulle classi senior e supersenior.
La c. ha avuto origine negli Stati Uniti, intorno alla seconda metà degli anni 1970, quando si presentarono particolari condizioni nel settore del finanziamento dell’edilizia residenziale. La prima c. di attivi è stata realizzata da Bank of America nel 1977, su un portafoglio di mutui immobiliari. Successivamente, la securitization si è diffusa a livello internazionale. L’ordinamento italiano ha recepito l’istituto della c. dei crediti, solo nell’aprile 1999, con la l. 130/1999, recante «disposizioni sulla c. dei crediti», successivamente modificata all’art. 7, con gli artt. 7bis e 7ter della l. 80/2005. Secondo molti economisti, tra cui A. Greenspan (ex governatore della Federal Reserve), è stata proprio l’eccessiva c. dei mutui subprime americani (mutui sulla casa garantiti da ipoteca, pensati per chi non ha buon merito di credito e, dunque, altamente rischiosi) a dare il via alla crisi di solvibilità delle banche, iniziata verso la metà del 2007, quando la bolla immobiliare statunitense cominciava a sgonfiarsi e dunque molti possessori di mutui subprime diventavano insolventi, e culminata poco più di un anno dopo, con il fallimento del colosso bancario Lehman Brothers (➔) nel settembre del 2008.