CARTOGRAMMI
. I cartogrammi sono carte geografiche o topografiche in cui le intensità di un certo fenomeno quantitativo nelle diverse zone, regioni o circoscrizioni (geografiche, politiche, amministrative, ecc.), sono rappresentate mediante le intensità o mediante le qualità della colorazione o del tratteggio. Naturalmente, nei casi in cui quel fenomeno sia di sua natura continuo, sarà necessario dividere il suo intervallo di variazione in parti, generalmente uguali, a ciascuna delle quali si farà corrispondere una diversa intensità o qualità di colorazione o di tratteggio, secondo un'apposita tabella a margine.
Qualche volta si usa determinare anzitutto l'intensità media del fenomeno quantitativo nell'intero territorio considerato, dividere gl'intervalli di variazione, superiore e inferiore alla media, in egual numero di intervalli parziali e adoperare, in corrispondenza agl'intervalli parziali superiori alla media, diverse gradazioni di un medesimo colore, sempre più intense col crescere della distanza dalla media, e similmente, per gli altri intervalli parziali, usando però le diverse gradazioni di un altro colore. Tale metodo è stato adottato per alcuni cartogrammi dell'Atlante statistico italiano (v. sotto) e in particolare per quelli che si riferiscono alla natalità. Essendo in Italia risultata di 29,71 la media annuale dei nati vivi per 1000 abitanti nel triennio 1922-1924, mentre nei singoli comuni la natalità è variata da valori minimi intorno a 6‰ a valori massimi intorno all'85‰, così è stata usata una scala di 10 gradi separati da termini che, a partire dal valore medio di 29,71, formano una progressione aritmetica di ragione 3. La ragione della progressione è stata scelta in modo che i gradi estremi comprendessero insieme un quinto circa del numero totale dei comuni (9148) esistenti al 31 dicembre 1924; i 5 gradi superiori alla media sono stati indicati con gradazioni più scure.
Altre volte, se l'intervallo di variazione del fenomeno sia molto ampio, e la distribuzione dei valori che esso assume fortemente asimmetrica, dimodoché convenga distinguere in gradi piuttosto ristretti i valori inferiori alla media e in gradi sempre più ampî quelli superiori (o viceversa), potrà giovare dividere i due intervalli di variazione, superiore e inferiore alla media, non già in parti uguali, ma in parti costituenti i termini di una progressione geometrica, di conveniente ragione maggiore dell'unità, a partire dal grado estremo che meno si allontana dalla media, e in tal modo che rispetto a questa tanti siano i gradi inferiori e tanti i superiori (Gini). Così, p. es., essendo la densità media del regno d'Italia di 125 ab. per kmq. (censimento 1° dicembre 1921) e variando d'altronde la densità stessa, nei singoli comuni, fino a un massimo di 13.000 circa, si potrebbe costruire un cartogramma dimostrativo della distribuzione della densità per comuni, nel quale fossero distinti 10 gradi d'intensità della densità stessa, adottando, come è stato fatto nell'Atlante statistico italiano, la seguente scala
in cui la separazione dei gradi è ottenuta mediante termini in progressione geometrica (di ragione 1,338).
In questa e nella precedente scala esemplificata, i gradi estremi, come spesso conviene fare, sono aperti e cioè né l'infimo ammette limite inferiore, né il più elevato ha limite superiore.
Oltre ai cartogrammi propriamente detti, si possono costruire dei cartogrammi-diagrammi, i quali risultano dal sovrapporre alle singole circoscrizioni di una carta geografica o topografica dei diagrammi dimostrativi dell'intensità di uno o più fenomeni quantitativi, considerati nelle circoscrizioni stesse. I cartogrammi-diagrammi si possono, in sostanza, considerare come diagrammi (v.) del tipo A) o A′), nei quali la designazione della mutabile (circoscrizione) è eseguita mediante localizzazione sopra una carta geografica. L'illustrazione qui data è un cartogramma in quanto rappresenta la distribuzione della natalità nelle diverse regioni d'Italia (1922), con distinte intensità o forme di tratteggio; è invece un cartogramma-diagramma per ciò che si riferisce alle percentuali di abitanti in case sparse e di abitanti nei centri (censimento 1921), percentuali che, per ciascuna regione, sono indicate mediante due settori di uno stesso cerchio, di ampiezze proporzionali alle percentuali stesse, e distinte con diversa punteggiatura.
Bibl.: Mancano trattazioni sistematiche in proposito. Fra le moltissime opere in cui è fatto metodico uso di cartogrammi citiamo alcune italiane: R. Livi, Antropometria militare, Roma 1896; E. Raseri, Atlante di demografia e geografia medica d'Italia, Roma 1906; Atlante statistico italiano, a cura dell'Ist. Centr. di Statistica del Regno d'Italia, Roma 1929.