cartapestaio
s. m. Artigiano che lavora la cartapesta.
• Napoli si ferma, inchinandosi al passaggio della «Festa». È proprio con la sfilata degli otto carri, quattro in più della prima edizione, che la città si ritrova, e ritrova la sua «Piedigrotta». Quella festa perduta per 25 anni, quasi scomparsa anche dal ricordo dei più anziani e poi ritrovata l’anno scorso, il primo del nuovo corso. [...] Alle 19, nel cortile reale dove da venerdì notte erano fermi i carri, gli ultimi ritocchi da parte degli organizzatori: il maestro dei cartapestai nolani Nicola Vecchione; Mariano De Luca, presidente del Consorzio Artigianapoli, Vincenzo Murano, che ha supervisionato il lavoro dei carri, il presidente dell’Ept Dario Scalabrini. (Anna Maria Asprone, Mattino, 7 settembre 2008, p. 47, Cronaca Napoli) • È il più giovane maestro cartapestaio del Carnevale più vecchio del mondo. A giorni per le vie di Putignano si spegneranno 616 candeline: cominciò tutto nel 1394 e da allora la tradizione dei carri allegorici non s’è fermata mai. (Pietro Spataro, Unità, 22 gennaio 2010, p. 16, Politica) • Casarano, Lecce, è famosa per l’arte della lavorazione della cartapesta. Una tradizione che rischia di scomparire assieme alle botteghe dei mastri cartapestai ancora all’opera. (Anna Rita Rapetta, Sicilia, 17 aprile 2014, p. 20, Noi Oggi).
- Derivato dal s. f. cartapesta con l’aggiunta del suffisso -aio.
- Già attestato nella Nuova Stampa del 5 ottobre 1950, p. 3 (Giovanni Artieri).