Vedi CARSOLI dell'anno: 1959 - 1994
CARSOLI (v. vol. II, p. 371)
L’area urbana, nella quale di recente sono state trovate tracce di occupazione anteriore alla colonia (ceramica di impasto e bucchero), presenta un’orografia movimentata, con un pianoro centrale collegato a piccole alture separate da depressioni abbastanza incise; a tale conformazione si adatta l’articolata cinta difensiva che include punti di importanza strategica.
Sulla base dei pochi resti conservati si è ipotizzata l’esistenza di due cinte murarie, una più antica, in opera quadrata di tufo, e una più recente, in opera poligonale di calcare. Un riesame delle strutture fa ora ritenere probabile l’identificazione dei resti in tecnica poligonale con opere di terrazzamento.
In recenti saggi sul pianoro centrale si sono individuate strutture riferibili alla fase di fondazione della colonia e al periodo immediatamente successivo, che mostrano un impianto regolare con orientamento N-S/E-O. Parte di questi resti, in opera quadrata di tufo, cui è connesso un sistema di fosse e canalizzazioni (con materiale ceramico databile tra la fine del IV e la prima metà del III sec. a.C.), è probabilmente pertinente a un edificio di carattere pubblico.
Altre strutture, in pietrame a secco, sono forse da connettere a impianti di carattere produttivo: il rinvenimento di alcune terrecotte votive, di una matrice di mezza testa maschile e di grumi di argilla grezza e semilavorata, autorizzano a supporre in quest’area la presenza di un’officina per la fabbricazione ditali manufatti. L’orientamento di queste strutture è stato mantenuto anche in successivi rifacimenti, con nuovi interventi databili fino alla prima età imperiale, mentre il materiale restituito dai saggi di scavo testimonia un’attività edilizia di qualche rilevanza fino al tardo impero.
Un ruolo importante nell’ambito urbano sembra aver rivestito il colle di S. Pietro, probabile sito di un santuario, dove si conservano strutture forse riferibili a una chiesa medievale, di cui si conserva il ricordo nel toponimo, e dove recenti saggi hanno permesso il recupero di una grande quantità di materiale votivo di epoca medio-repubblicana, fra cui teste e parti di panneggio pertinenti a statue.
Gli scarsi resti della C. antica oggi visibili e la mancanza di significative persistenze, in assenza di una rilevante continuità di vita dell’abitato, ancora non consentono, allo stato attuale delle ricerche, una puntuale ricostruzione dell’impianto urbano.
Bibl.: A. Marinucci, Stipe votiva di Carsoli. Teste fittili, Chieti 1976; M. Buonocore, L’epigrafia latina nel territorio di Carsoli (Carsioli) alla luce dei nuovi documenti manoscritti, in Bullettino della Deputaziane abruzzese di Storia Patria, LXXIII, 1983, pp. 267-286; id., Il “magister Iunius” ed il culto di “Mens” a “Carsioli”, in PP, XL, 1985, pp. 384-386; id., Addenda e corrigenda alle iscrizioni di Carsioli comprese nel C. I. L., IX, in Miscellanea Greca e Latina, XI, Roma 1987, pp. 211-227; S. Gatti, M. T. Onorati, Per una definizione dell’assetto urbano di Carsioli, in Xenia, 20, 1990, pp. 41-64.