Vedi CARSIUM dell'anno: 1959 - 1973
CARSIUM
Odierna Hârşova, in Romania, fu importante fortezza romana sul limes danubiano, situata su un alto promontorio abitato e difeso sin da epoca antichissima per la sua posizione di testa di ponte sulla riva destra del Danubio, punto di guado di fronte alle foci del fiume Ialomitza.
Ricerche recenti in un grande tell nei pressi del castro romano hanno potuto stabilire che il sito è stato abitato a cominciare dall'epoca neolitica (cultura Boian) sino alla prima Età del Ferro. Verso la metà del I millennio a. C. è documentata la presenza dei Geti che avevano rapporti commerciali con i Greci delle città del Ponto Sinistro; frammenti di anfore di Rodi e di Cnido provano la continuità di tali rapporti anche in epoca ellenistica.
Sembra che il castro sia stato costruito dai Romani verso il 103 d. C. e che vi abbia stazionato, per tutto il II sec., l'ala II Hispanorum et Aravacorum. Importanti resti di epoca romana quali un frammento di architrave marmoreo riccamente ornato, la maschera di un elmo di parata in bronzo e, soprattutto, ben otto miliari (da Settimio Severo a Diocleziano) provano l'importanza di questo punto fortificato.
La Notitia Dignitatum menziona a C. un'unità di milites Scythici e Ammiano Marcellino (xxvii, 5) ricorda in prossimità un vicus Carporum. Insieme ad altre teste di ponte sulla riva destra del Danubio, C. fu ceduta ad Attila da Teodosio II. Distrutta parzialmente dagli Unni, la fortezza romana fu rifatta da Giustiniano (Proc., De aedif., iv, ii), di nuovo restaurata ed usata dai Bizantini nei secoli X-XII e, più tardi, dai Turchi e dai Romeni.
Uno scavo recente ha potuto stabilire l'esistenza di tre cinte concentriche costruite a diversi livelli del promontorio: la prima, in basso, che corrisponde alla prima fase del castro (primi anni del II sec. d. C.), la seconda, a mezza costa, di epoca tardoromana (IV sec.?), la terza, in alto, bizantina (X-XII).
Bibl.: V. Pârvan, Descoperiri nouă in Scythia Minor, in Analele Acad. Române, XXXV, 1913, Memoriile Secţiei Istorice, p. 478-491; id., Inceputurile vietji romane la gurile Dunării, Bucarest 1923, pp. 55, 111, 122, 142, 155, 162, 193, 220-221; R. Vulpe, Histoire ancienne de la Dobroudja, Bucarest 1938, pp. 140; 160; V. Brǎtulescu, in Buletinul Comisiunii Monumentelor Istorice, XXXIII, 1940, fasc. 105, p. 1-25; Istoria României, I, Bucarest 1960, pp. 485-486, 524, 565, 582, 596, 601, 796; Doina Gǎlbenu, AŞezarea neolitica de la HârŞova, in Studii si cercetǎri de istorie veche, XIII, 1962, 2, pp. 285-306; E. Condurachi, Neue Probleme und Ergebnisse der Limesforschung in Scynthia Minor, in Studien zu Militärgrenzen Roms, Colonia 1967, pp. 162-174.