carrozza del silenzio
loc. s.le f. Vagone di un treno nel quale sono proibiti l’uso di cellulari e le conversazioni ad alta voce.
• Le ferrovie svizzere hanno le «carrozze del silenzio» ‒ anche in seconda classe, segno che lì, più che un lusso, il silenzio è visto come un diritto ‒ dove pure scambiare un saluto con il vicino è visto male. Da noi se ne parlò nel 2007, ma poi non se ne fece nulla e oggi sembra già un miracolo trovare negozi che espongano il cartello con il divieto non di parola, ma dell’uso del cellulare (Daniela Monti, Corriere della sera, 8 dicembre 2009, p. 29) • In arrivo anche le carrozze del silenzio, dove saranno banditi i rumori, comprese le suonerie impazzite di telefoni cellulari e le chiacchiere ad alto volume. (Lucio Cillis, Repubblica, 23 febbraio 2010, p. 23, Economia) • Con i nuovi quattro livelli di servizio (non più «classi», sottolinea Ferrovie, perché sarà l’offerta dei servizi a fare la differenza e non poltrone e spazi) sui treni italiani che corrono sulla rete ad alta velocità arriveranno, per esempio, le «carrozze del silenzio», dove come già accade in altri Paesi sarà vietato far squillare il telefonino e parlare ad alta voce. (Avvenire, 23 febbraio 2010, p. 23, Economia & lavoro).
- Composto dal s. f. carrozza, dalla prep. del e dal s. m. silenzio.
- Già attestato nella Stampa del 22 luglio 1997, p. 9, Estero (Fabio Galvano).