carpire
. Dal latino carpěre, con mutamento di coniugazione; usato solo in Pd IX 51 dove Sile e Cagnan s'accompagna, / tal signoreggia e va con la testa alta, / che già per lui carpir si fa la ragna, nel senso proprio di " catturare " qualcuno, coglierlo con insidia e violenza, di sorpresa, per ucciderlo a tradimento. Con " stile enigmatico e perifrastico in armonia col tono profetico " (Momigliano), Cunizza da Romano predice, nel terzo cielo, che si ordisce in terra già la ragna (" rete da uccellare ") per prendervi e proditoriamente assassinare un tal, cioè Rizzardo da Camino.