CARONE (Χάρων) di Lampsaco
Storiografo, secondo Plutarco, più vecchio di Erodoto. È certo ad ogni modo che la sua attività letteraria è indipendente da quella di Erodoto, e quest'ultimo almeno non l'ha consultato. Erano a lui attribuite varie opere: Cose Etiopiche, Cose Persiane, Cose Elleniche, Cose di Lampsaco, Cose Libiche, Annali di Lampsaco, Pritani e magistrati dei Lacedemoni (Lampsaceni?), Fondazioni di città, Cose Cretesi, Periplo oltre le Colonne d'Ercole. In quest'elenco sono riprodotte forse le medesime opere in varî titoli; p. es. le Cose di Lampsaco e Gli Annali di Lampsaco sono con tutta probabilità la stessa opera, e con gli Annali di Lampsaco viene congetturalmente identificata l'opera Pritani e magistrati dei Lampsaceni. È ancor discutibile se abbiamo due opere divise in Cose Elleniche e Cose Persiane. Le altre opere enumerate da Suida sono abbastanza sospette. La lingua adoperata da C. è il dialetto ionico, che sarà per un pezzo la lingua letteraria della prosa greca sino al trionfo dell'atticismo. La sua narrazione doveva consistere in un'arida esposizione secondo lo schematismo cronologico che Dionisio attribuisce ai precursori d'Erodoto, anche se C. sia da ritenersi un contemporaneo di Erodoto. I frammenti in Müller, Fragm. Histor. Graec., I, 32-35.
Bibl.: Schwartz, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, coll. 2173-80; Schmid-Stählin, Gesch. d. griech. Literatur, I, Monaco 1929, pp. 702-703.