CARNIVORI (dal lat. caro, carnis "carne" e voro "divoro"; lat. scient. Carnivora Gray 1827; fr. carnivores; sp. carnívoros; ted. Raubtiere; ingl. carnivorous mammals)
Ordine di Mammiferi, di forma assai varia e statura che va da circa 25 cm. di lunghezza di testa e tronco ad oltre m. 2,25. Il collo e gli arti non sono mai eccessivamente lunghi; la coda è di lunghezza variabilissima. Gli arti possono essere plantigradi, semiplantigradi o digitigradi, pentadattili o con solo 4 dita, nel qual caso manca l'alluce o anche il pollice. Le unghie hanno forma d'artiglio acuto o ottuso. Il pelame è denso, corto o lungo, con peli di contorno, tra i quali emergono talvolta peli principali, con o senza lanuggine. Il labbro superiore porta generalmente lunghe vibrisse mistaciali, munite, alla loro base, di seno sanguigno. Vi sono frequentemente ghiandole anali, talvolta ghiandole perineali o prescrotali, talvolta ghiandole sul dorso della radice della coda. Le mammelle variano in generale tra 3 e 5 paia. Il cranio può avere la porzione faciale lunga o essere d'insieme piuttosto tondeggiante; può esservi una cresta sagittale; l'arcata zigomatica è robusta e fortemente estroflessa; la fossa orbitale comunica sempre ampiamente con la temporale, ma può esservi l'anello orbitale chiuso; la bolla del timpanico può raggiungere notevoli dimensioni; il palato duro è completamente ossificato; la mandibola s'articola a ginglimo col temporale, restando il condilo, in forma di mezzo cilindro, strettamente serrato nella cavità articolare trasversa e profonda, senza possibilità di movimenti di lateralità; nella dentatura gli incisivi sono relativamente piccoli e più o meno fatti a scalpello; i canini particolarmente grandi e forti; i premolari e molari atti a stritolare e trinciare, ossia di tipo tubercolo-settoriale. Il premolare 4° superiore e il molare 1° inferiore, contrapposti, sono particolarmente sviluppati e si dicono ferini. La formula dentale più completa è
essa subisce in varî sottordini forte riduzione, e vario è lo sviluppo relativo delle porzioni settoriale o tubercolare dei premolari e molari, a seconda che si tratta di animali carnivori, o piuttosto onnivori. In relazione con la notevole potenza del morso, i muscoli temporale e massetere sono particolarmente sviluppati. Nello scheletro la clavicola è rudimentale o assente; al femore manca il terzo trocantere; nel carpo lo scafoide e il lunato si fondono col centrale; le falangette, o falangi ungueali, sono sempre compresse; il numero delle vertebre caudali varia tra 9 e 34. Nel cervello gli emisferi cerebrali sono assai grandi. L'organo dell'olfatto dispone di quattro conche nasali e di 5 a 7 cuscinetti olfattivi. Nell'occhio è sviluppato un "tappeto lucido celluloso", ossia uno strato di cellule contenenti corpiccioli cristalliformi luccicanti e disposte ad epitelio, dietro alle cellule retiniche prive di pigmento; da ciò il luccicare degli occhi dei carnivori nella semioscurità; la pupilla è generalmente a fessura. Fra i visceri, lo stomaco è semplice, l'intestino generalmente breve, il cieco quasi sempre presente; i testicoli sono situati fuori della cavità addominale in uno scroto o sotto l'integumento; il pene è generalmente munito d'un osso o baculum. L'utero è bicorne; la placenta è deciduata e zonaria. I giovani nascono inetti e generalmente con le palpebre chiuse, ma si sviluppano rapidamente sotto la protezione della madre o d'ambo i genitori. I carnivori hanno vista buona, olfatto e udito ottimi, intelligenza forse non molto acuta, ma facoltà d'imparare indubbiamente ampia. Risparmiano sé stessi, ovunque possono, ma nel bisogno si difendono con estrema energia e attaccano con vigore. Molti vivono di preda viva, attesa generalmente all'agguato; quasi tutti accettano preda morta, parecchi si nutrono di pesci, rettili, crostacei; altri anche di sostanze vegetali. D'abitudini diurne o notturne, spesso solitarî, o temporaneamente monogami, talvolta gregarî, vivono sul suolo e sugli alberi, nei luoghi aperti o coperti, nel piano o sui monti, lungo l'acqua e in luoghi aridi, dall'estremo nord per l'equatore fino molto a sud; mancano originariamente nella regione australiana. Parecchi di essi forniscono all'uomo carne mangiabile, moltissimi preziose pellicce. Si suddividono nei due sottordini: Viverriformi (v.) e Orsiformi (v.).
Bibl.: W. H. Flower e R. Lydekker, Mammals, Londra 1891, pp. 497-501; M. Weber, Die Säugetiere, Jena 1904, pp. 515-529; M. Hilzheimer, in Brehm, Tierleben, Lipsia 1915.