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CARNA

di Gioacchino Mancini - Enciclopedia Italiana (1931)
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CARNA

Gioacchino Mancini

. Antica divinità generata dai Romani. Il nome delle sue feste (Carmaria) non appare nei calendarî o negli emerologi, perché esse coincidevano con le calende di giugno; lo conosciamo però da un'iscrizione di Emona (Corp. Inscr. Lat., III, 3893) nella quale vi è una disposizione testamentaria con l'indicazione: uti rosas Carnar(iis) ducant. Una tale offerta di rose indica che la dea Carna apparteneva alle divinità infere che presiedevano ai riti funebri. A Carna era dedicato un tempietto che si diceva eretto da L. Giunio Bruto, dopo la cacciata dei Tarquinî dal monte Celio. L'offerta consisteva in lardo e favetta, dal che il giorno ebbe la denominazione popolare di kalendae fabariae. Durante l'Impero in tal giorno si celebravano i ludi fabarici. Si ascriveva alla dea Carna in modo particolare l'allontanamento di quegli uccelli favolosi detti striges che di notte tentavano di strappare le viscere e di suggere il sangue dei fanciulli; per tale tutela delle case ebbe il nome di dea cardinis, o anche di Cardea (cfr. Ovidio, Fast., VI, 101).

Bibl.: J. Marquardt, Röm. Staatsverwaltung, Lipsia 1873-1878, III, p. 341; Preller, Römische Mythologie, 3ª ed., Berlino 1881-1883, II, p. 239; G. Wissowa, in Roscher, Lex. d. griech. und röm. Mythol.; Lipsia 1884-1890, I, p. 854; G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, p. 236.

Tag
  • TARQUINÎ
  • BERLINO
  • LIPSIA
Vocabolario
carne
carne s. f. [lat. caro carnis, affine al gr. κείρω «tagliare»]. – 1. Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali: avere poca, molta c. addosso, essere magro, grasso; e così essere in c., essere bene in c., fare c., rimettersi o tornare...
carnato
carnato s. m. e agg. [der. di carne]. – 1. s. m., tosc. Carnagione, soprattutto se bella e colorita: ha un bel c.; Un c. di qualche dea di cielo (L. Lippi). 2. agg., non com. Che ha il colore della carne: una rosa carnata. 3. agg., ant....
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