Pianista statunitense (New York 1913 – Columbus 1989). Giovane virtuoso del pianoforte, nel 1933 si è unito alla jazz band di A. Kavelin e in seguito ne è divenuto il solista. Dopo aver suonato con R. Vallee, E. Madriguera e A. Lyman, nel 1939 ha fondato la propria orchestra (prima composta da cinque e poi da quattordici elementi), con cui ha prodotto diciannove album. Ma C. è divenuto celebre a partire dagli anni Quaranta grazie soprattutto allo spazio radiofonico nella NBC (The Schaeffer Parade) e alla partecipazione a pellicole in cui ha interpretato sé stesso (Hollywood canteen, 1944; Diamond horseshoe, 1945; Out of this world, 1945; The time, the place and the girl, 1946). Noto come il “poeta del pianoforte” e apprezzato soprattutto per il caratteristico arpeggio, si è poi spostato sui ritmi latini del Tango, passando per arrangiamenti pop e jazz di vecchi classici. Nel 1956 ha prestato mani e talento al protagonista di The Eddy Duchin story (Incantesimo) e negli anni è rimasto legato a quell’immagine (come dimostra il disco pubblicato nel 1989, The very best of Carmen Cavallaro, The Eddy Duchin story).