COLAMONICO, Carmelo
Nacque ad'Acquaviva delle Fonti (Bari) il 27 luglio 1882 da Ottavio e da Maria Paola Del Giudice. Dopo aver frequentato le scuole di Gioia del Colle, si laureò nel 1905 in lettere a Napoli con una tesi di argomento geografico relativo alla Puglia. Dopo la laurea insegnò nel ginnasio di Gioia del Colle e poi fino al 1921 negli istituti tecnici di Foggia, Bari e Napoli. Nel 1918 conseguì la libera docenza in geografia e nel 1922 vinse il concorso per la cattedra di geografia economica nell'istituto superiore di scienze economiche e commerciali di Bari (divenuto poi facoltà di economia della università), dove insegnò fino al 1927, anno in cui passò alla facoltà di lettere dell'università di Napoli, nella cattedra di geografia resasi vacante per il trasferimento a Firenze di R. Biasutti; insegnò fino al 1952, e per dieci anni fu anche preside di detta facoltà. Contemporaneamente tenne per tre anni la cattedra di geografia coloniale nell'Istituto orientale e per trenta nell'istituto universitario di magistero "Suor Orsola Benincasa". Iniziò le sue pubblicazioni nel 1908 con una serie di lavori sulla geografia fisica della sua regione; continuò le ricerche fino al 1973, dedicandosi a un territorio geografico ristretto, ma approfondendo sempre sotto il profilo fisico, antropico ed economico il Meridione di Italia e più specificamente la Puglia, sapendo conciliare in un giusto equilibrio lo studio teorico con la soluzione pratica di alcuni problemi geografici.
I primi studi relativi alla morfologia carsica e alla idrografia sotterranea della Puglia furono affrontati dal C. nel 1910 quando si mise in luce al VII congresso geografico italiano di Palermo presentando una sua relazione sull'argomento. Più tardi nel 1913, dopo un'eccezionale siccità verificatasi negli anni 1907-08, pubblicò un importante lavoro, Le acque sotterranee in Puglia (Roma 1913) a cui seguì un approfondito studio sulle precipitazioni in Campania; i risultati, contenuti in una grossa monografia La pioggia in Campania, uscirono a Firenze nel 1915 nelle Memorie geografiche (n. 27, pp. 5-180) dirette da G. Dainelli.
L'autore, dopo aver preso in considerazione l'influenza che il rilievo esercita sulle precipitazioni, ne indica la frequenza, la distribuzione mensile e stagionale, e stabilisce utili confronti fra periodi di differente piovosità. Nel volume è anche inserita la carta delle piogge, ritenuta ancor oggi uno degli studi più validi per la climatologia del Meridione d'Italia. Continuò lo studio della regione pugliese con lavori inerenti alla morfologia, alle varie forme di insediamento umano, alla geografia agraria e alla cartografia.
La circolazione delle acque sotterranee nel Gargano, nelle Murge e nella penisola salentina è assai peculiare per la presenza colà di un calcare miocenico detto "pietra leccese". Nel decennio 1916-26 il C. affronta ricerche sistematiche sui "puli" di Altamura, le conche carsiche di Castellana (Terra di Bari), il "pulicchio" di Gravina, il bacino carsico di Gurio Lamanna nelle Murge, i fenomeni carsici del Cavone delle Murge di Spinazzola, la grande dolina di Andria e i "puli" di Ruvo. L'abbondanza nei terreni pugliesi di "puli" e pulicchi (cavità carsiche con forte dislivello dei fianchi), gravine (avvallamenti carsici ricchi di burroni) al posto delle doline, frequenti invece nelle formazioni carsiche triestine dipende dal fatto che in Puglia l'erosione carsica non è stata mai molto intensa a causa della particolare conformazione morfologica della regione i cui sedimenti marini, sollevati da movimenti orogenetici successivi, favorirono la formazione di un'idrografia superficiale con relativa erosione normale a cui poi si sostituì una erosione di tipo carsico. Nelle zone ricche di calcari compatti del Cretaceo come il Gargano, le Murge e le Serre salentine il fenomeno carsico è più accentuato.
Gli aspetti dell'insediamento umano nella Puglia centromeridionale furono messi dal C. in rapporto a vari fattori tra cui la natura geologica della regione e la distanza dal mare. Le Murge sono poco abitate a causa della penuria d'acqua e della sterilità del terreno, ma comprendono grossi centri distanti l'uno dall'altro che costituiscono punti di richiamo e da cui a centri concentrici si dispongono, fino a dove è possibile per la presenza dell'acqua, le coltivazioni: orti, giardini, oliveti, vigneti, mandorleti, terreni a cereali e a pascolo. Per dimostrare l'importanza della frequenza delle precipitazioni sull'insediamento umano il C. redasse due carte: in una distinse cinque zone limitate dalle isoiete di 550 e 850 mm e nell'altra distinse altre cinque zone con densità da 50 a 200 ab/kmq. Altri studi sulle varie forme di abitazioni rurali - masseria, trullo e abitazione rurale scavata nella roccia (più frequente nel versante ionico delle Murge, nella zona delle gravine) - videro impegnato il C. tra il 1932 e il 1970. Dal 1922 iniziò ad occuparsi di geografia agraria ed economica con un articolo sulla distribuzione delle culture nel Barese corredato da un'ottima carta basata sui rilievi catastali.
Tra il 1925 e il 1960 pubblicò importanti studi sulla distribuzione geografica delle culture concludendoli nel 1960 con quello che può considerarsi il suo più significativo contributo: La memoria illustrativa della Puglia.
Le memorie illustrative, pubblicate con il concorso dei maggiori geografi italiani - quindici fino al 1976 mancando ancora quelle relative alle regioni Lombardia, Marche e Trentino-Alto Adige -, costituiscono la base per la realizzazione della Carta dellautilizzazione del suolo d'Italia; realizzazione affidata dal Consiglio nazionale delle ricerche al Centro di studi per la geografia economica diretto dal C. dal '47 al '59. La carta alla scala di 1:200.000 in 26 fogli che accompagna le Memorie illustrative fu pubblicata tra il 1956 e il 1968 a gruppi di fogli regionali basati su materiali raccolti presso la direzione generale del Catasto. Nel lavoro sono ampiamente trattati temi diversi e complementari come la geografia, la pedologia agraria, la statistica e l'economia.
Di cartografia il C. si occupò già nel 1921, quando pubblicò degli appunti storici sulla cartografia della Puglia. Nel 1939 illustrò la più antica carta regionale della Puglia pubblicata a Venezia nel 1567 da Giacomo Gastaldi.
Professore universitario dal 1922 al 1952, il C. fu sensibile ai problemi della didattica e dette ad essa un ricco contributo personale con le Carte geografiche, Napoli 1942, le Lezioni di geografia fisica, ibid. 1948 e Sommario di storia della geografia, ibid. 1956. Il suo interesse si volse anche alla didattica della geografia nelle scuole medie superiori per le quali dal 1909 compilò testi che furono molto apprezzati per la chiarezza e la precisione. In occasione della pubblicazione da parte della Società geografica italiana del volume Un sessantennio di ricerche geografiche italiane che fu presentato al congresso internazionale di Londra nel 1964, il C. contribuì con ampie relazioni sull'argomento della geografia nelle scuole italiane. Fu collaboratore dell'Istituto della Enciclopedia italiana, presidente del Comitato della Carta agraria d'Italia, della Accademia Pontaniana e della Società nazionale delle scienze, lettere ed arti di Napoli, membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione dal 1947 al 1954, socio della Società geografica italiana, della Accademia pugliese delle scienze. Nel 1955 fu insignito della medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte. Organizzò due congressi geografici italiani, l'XI a Napoli nel 1930 e il XVII a Bari nel 1957, pubblicando per ciascun congresso quattro volumi di atti.
Il C. morì a Napoli il 31 dic. 1973.
Opere: La ricerca d'acqua potabile in Puglia, in Corriere della Puglia (Bari), 19 luglio 1909; Per la conoscenza della idrografia sotterranea in Puglia, in Atti d. VII Congresso geografico italiano, Palermo 1911, pp. 232-45; Le acque sotterranee in Puglia, in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 5, II (1913), pp. 364-80, 527-41; La distribuzione della popolazione nella Puglia centrale e meridionale secondo la natura geologica del suolo,ibid., V (1916), pp. 201-34, 274-305, 403-29; La piovosità della Terra d'Otranto,ibid., VI (1917), pp. 509-37; Il pulo di Altamura, Udine 1917; Zone di piovosità e densità di popolazione nella prov. di Lecce, in Riv. geogr. ital., XXIV (1917), 5, pp. 161-80; Il pulicchio di Gravina,ibid., 9-10, pp. 358-65; Le conche carsiche di Castellana in Terra di Bari, in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 5, VI (1917), pp. 693-713, 827-43; Un cinquantennio di osservazioni pluviometriche a Bari,ibid., VII (1918), pp. 99-113; La distribuzione della popolazione della Puglia secondo la distanza dal mare,ibid., pp. 373-91 597-622, 760-80; Il bacino carsico di Gurio Lamanna nelle Murge alte, Firenze 1918; Il "gurgo" (dolina d'Andria), in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 5, VIII (1919), pp. 225-29; Il pulicchio di Toritto e la genesi dei puli nel Barese,ibid, pp. 578-95; Le doline murgiane, in La Geografia, III (1920), pp. 212-20; Appunti storici sulla cartografia della Puglia, in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 5, X (1921), pp. 295-326, 457-465; La geografia della Puglia: profilo monografico regionale, Bari 1923; Aspetti del carsismo in Puglia: le Murge di Cassana, in Annuario dell'Ist. sup. di scienze econ. e comm. di Bari, 1923-24, pp. 1-54; Note geografiche sul Gargano,ibid., 1925, pp. 1-14; La distribuzione delle culture nel Barese, in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 6, II (1925), pp. 12-34; La più antica carta regionale della Puglia, in Iapigia, X (1939), pp. 145-85; La carta del Regno di Napoli della libreria della Stella e la sua fonte principale, in L'Universo, XXIII (1942), pp. 169-79; Alcune caratterist. del carsismo pugliese, in Rend. d. Acc. di scienze fis. e matem. di Napoli, s. 4, XVIII (1951), pp. 264-67; Per la carta di utilizzazione del suolo d'Italia, in Mem. di geogr. econ., VII (1952), pp. 5-66; La geografia nelle scuole secondarie, Napoli 1956; Aspetti geologici e geografici del Salento, in Studi salentini, I (1956), pp. 11-19; La scala esterna dell'abitazione di un centro agricolo delle Murge, in Studi geografici pubblicati in onore del prof. R. Biasutti, Firenze 1958, pp. 87-99; Memoria illustrativa della carta della utilizzazione del suolo della Puglia, Roma 1960; Esplorazione e scoperte geografiche, in Storia universale, Milano 1962, V, I, pp. 545-93; Insegnamento della geografia, in Un sessantennio di ricerca geografica italiana, Roma 1964, pp. 7-32; La Carta della utilizzazione del suolo d'Italia sta per essere ultimata, in Atti d. XX Congresso geografico it., Roma 1967, IV, pp. 43-48; La casa rurale in Puglia, in Ricerche sulle dimore rurali in Italia, XXVIII, Firenze 1970, pp. 1-14, 143-82; La geografia agraria delle regioni italiane, in Boll. d. Soc. geogr. ital., s. 9, XII (1971), pp. 593-604.
Fonti e Bibl.: Necr. in Boll. d. Soc. geogr. Ital., s. 10, III (1974), pp. 1-20; in La Geografia nelle scuole, XIX (1974), 1, pp. 56 ss.; in Riv. geogr. ital., LXXXI (1974), 3, pp. 434-38; F. Milone, I maestri della geografia ital., in La Geografia nelle scuole, IV (1959), 3, pp. 65-69; Scritti geografici in on. di C. C., a cura di E. Migliorini, Napoli 1963; R. Riccardi, C. C., in Celebr. e commemor. dell'Acc. naz. dei Lincei, n. 98, Roma 1976.