CARMAGNOLA (A. T., 24-25-26)
Città del Piemonte (prov. di Torino), presso la riva destra del Po, 30 km. a monte di Torino. Il comune ha 11.987 ab. di cui solo 3842 nel capoluogo; delle numerose frazioni le più importanti sono quelle di San Bernardo (1522 ab.) e di Salsasio (1512 ab.). Nel 1612 Carmagnola aveva già 7205 ab., nel 1742, 9159; nel 1774, 11.933; nel 1881, 3.605; nel 1911, 12.248. Il territorio del comune, fertilissimo e in gran parte irrigabile, è intensamente coltivato a frumento, foraggi, granoturco, patate e canapa; il seme della canapa di Carmagnola è molto pregiato, e forma oggetto di vasto commercio anche all'estero. Fiorente è la coltura dei gelsi e l'allevamento del baco da seta. L'industria è rappresentata da fabbriche di carta, di canapa, caseifici, filande di seta, lanifici, officine meccaniche, stabilimenti tipografici, di cui uno, in esercizio dal 1497, stampò nel 1821 il famoso proclama del Santarosa. Carmagnola è pure un centro commerciale e i suoi mercati e le sue fiere sono fra i più frequentati del Piemonte. La città ha un liceo, una scuola secondaria di avviamento al lavoro, un collegio convitto maschile, istituti di educazione femminile, un piccolo museo civico, ecc.
Storia. - Carmagnola, forse già dei Vagienni e poi pagus romano, avviatasi a divenir città verso il 1000, fu dei conti di Auriate e poi dei marchesi di Romagnano, che si ebbero la conferma da Corrado di Germania (1026). Feudo, poi, dei nobili del Vasto (1142), dei Lomello e dei Del Carretto, cadde nel 1200 sotto i marchesi di Saluzzo, che, tolte brevi infeudazioni ai principi d'Acaia (1324), ai Savoia (1363), al re di Francia (1375-1410), la tennero fino al 1548. Munita di castello e baluardi, dotata di una zecca, abbellita di chiese e palazzi, fu però assai travagliata dalle lotte di successione al marchesato e dalle guerre contro i vicini potentati. Fu costretta a ospitare truppe di Carlo VIII (1494); accolse Luigi XII; nelle guerre tra Francesco I e Carlo V soffrì, con l'alterna vicenda dei dominatori, assalti, saccheggi e gravi pestilenze. Rimasta ai Francesi dopo la battaglia di Ceresole (1544), cadde, dopo fiero assalto, in potere di Carlo Emanuele di Savoia (1588). Smantellata nel 1694, dopo gli assedî del Catinat (1690-91), perdette l'importanza di piazzaforte, ma mantenne quella di centro agricolo, commerciale e culturale.
Bibl.: R. Menocchio, Memorie storiche della città di Carmagnola, Torino 1890; L. Pegolo, Storia della città di Carmagnola, Carmagnola 1926.