CARLOS di Borbone
Pretendente alla corona di Spagna, nato il 29 marzo 1788 dal re Carlo IV, morto a Trieste il 10 marzo 1855. Dopo essere stato prigioniero dell'imperatore Napoleone I col fratello Ferdinando VII, rientrò con quest'ultimo in Spagna e sposò il 29 settembre 1816 l'infanta Maria Francesca, figlia del re Giovanni VI di Portogallo. Alla morte di Ferdinando VII (29 settembre 1833), C. non volle riconoscere la decisione del fratello maggiore che aveva abolito la legge salica importata di Francia dai Borboni e contrastante con le costituzioni antiche della Spagna. Sostenne pertanto che spettasse a lui il trono, invece che alla nipote Isabella II, nata nel 1830 dal quarto matrimonio di Ferdinando VII con la principessa Maria Cristina delle Due Sicilie. Mentre i governi di Francia e d'Inghilterra riconoscevano subito la regina sotto la reggenza della madre, quelli di Austria, Russia e Prussia se ne astenevano, senza peraltro annodare relazioni ufficiali nemmeno col pretendente. Il quale commise l'errore tattico di far causa comune con don Miguel, che aspirava a sua volta al trono di Portogallo e suscitò quindi crescenti allarmi nelle potenze occidentali. Ne derivò la conclusione di una quadruplice alleanza fra i governi costituzionali di Spagna, Portogallo, Francia e Inghilterra, e le simpatie dei liberali di tutti i paesi per il governo della reggenza spagnola si manifestarono con l'accorrere sotto le sue bandiere di numerosi volontarî, anche dall'Italia. Il gabinetto inglese autorizzò il reclutamento di diecimila uomini che si recarono nella penisola iberica sotto il comando del generale Evans e furono assistiti da una flotta britannica che sorvegliava la costa agli ordini dell'ammiraglio lord John Hay. C., che si era rifugiato dapprima in Inghilterra, era rientrato inaspettatamente in Spagna eludendo la vigilanza franco-inglese e nel 1835, segretamente rifornito di armi dal governo austriaco, ridusse così a mal partito gli eserciti della reggente, che questa chiese l'intervento degli alleati nella penisola. Nel 1839 il generale Espartero riuscì a domare l'insurrezione carlista e a firmare una tregua col capo degl'insorti, Maroto. C. sconfessò il suo luogotenente, ma dovette rifugiarsi sul suolo francese, dove il re Luigi Filippo lo confinò a Bourges, permettendo peraltro agli agenti del Metternich d'imbastire un negoziato, chiaritosi poi inane, per far sposare Isabella al figlio primogenito di C. Nel 1845 C. abdicò in favore del figlio e ottenne di potersi ritirare a Trieste.