CARLOMANNO
. Maestro di palazzo dei Franchi austrasiani. Figlio primogenito di Carlo Martello e di Chrotrude, nacque verso il 715. Nel 741 successe al padre, col fratello Pipino, nella dignità di maestro di palazzo, non per diritto di eredità, ma per regolare trasmissione del potere. Ebbe il governo della parte orientale del regno: l'Austrasia, la Turingia e l'Alamannia, e, in comune col fratello, la Baviera e l'Aquitania. Ma contro Carlomanno e Pipino insorse un fratello naturale, Grifone (Grippone), escluso dalla spartizione, che fu sostenuto dal duca di Baviera. Anche gli Alamanni e gli Aquitani si ribellarono; e i due fratelli trovarono conveniente ridare al regno, senza re dal 738, un sovrano nella persona del merovingio Childerico III (743). Nonostante queste lotte, Carlomanno e Pipino svolsero un'opera attiva di rinnovamento della Chiesa franca, validamente appoggiati da S. Bonifacio e dal papato. Nel 747 improvvisamente Carlomanno rinunciò alle sue provincie a favore del fratello, benché avesse un figlio, Drogone; e, venuto in Italia, si fece benedettino prima nel monastero di Monte Soratte, poi in quello di Montecassino. Incerta è la causa di tale decisione. Nel 754 intercesse, ma invano, presso il fratello, divenuto re, in favore dei Longobardi. Morì a Vienna, nel Delfinato, il 17 agosto 754.
Bibl.: Oltre le opere citate alle voci carolingi e pipino i, vedi: H. Hahn, Jahrbücher des fränkischen Reiches. 741-752, Berlino 1863. Per la politica religiosa: Dunzelmann, Untersuchung über die ersten unter Karlmann und Pippin gehaltenen Concilien, Gottinga 1869; B. Sepp, Zur Chronologie des ersten der fränkischen Synoden des VIII. Jahrh., in Historisches Jahrbuch, XXII (1901); C. J. Hefélé-H. Leclercq, Histoire des conciles, III, ii, Parigi 1910; E. Caspar, Pippin und die Römische Kirche, Berlino 1914; C. Rodenberg, Pippin, Karlmann und Papst Stephan II., Berlino 1923.