CARLO XIII re di Svezia e di Norvegia
Nato il 7 ottobre 1748, morto il 5 febbraio 1818. Secondo figlio del re Adolfo Federico e di Luisa Ulrica di Prussia. Non privo d'una certa intelligenza e dotato d'indomabile coraggio, ebbe però un'educazione molto trascurata, e aspetti meno buoni della sua indole presto prevalsero in lui: tanto più ch'egli era di debole carattere, e privo di senso morale, Così, ben presto divenne preda di volontà più forti. Durante il regno di suo fratello Gustavo III, in varie occasioni aveva fatto causa comune con l'opposizione contro il re, ma nei momenti decisivi sempre rimaneva soggiogato dalla più forte personalità del fratello. Durante la guerra fra la Svezia e la Russia (1788-1790) tenne più volte il comando della flotta svedese, con onore, almeno apparentemente, ché in realtà il merito del successo spettava sempre ai suoi subordinati. Dopo la morte di Gustavo III, C. regnò durante la minore età di Gustavo IV Adolfo (1792-1796); e fu allora completamente dominato dal suo favorito G. A. Reuterholm. Dopo un lungo intervallo d'inattività politica, nel 1809 fu di nuovo chiamato come reggente, dopo la deposizione di Gustavo IV Adolfo, e nello stesso anno fu eletto re. Era allora in età già avanzata e malfermo in salute, e il vero potere passò dopo alcuni anni al principe ereditario Carlo Giovanni, che era stato il maresciallo francese Bernadotte (v. carlo xiv). Grame alla fortunata politica di quest'ultimo, che portò all'unione fra la Svezia e la Norvegia, C. divenne pure re della Norvegia nel 1814. L'unico atto un po' indipendente di C. è collegato con la storia della massoneria. Si interessava molto all'attività di questa società e, fra il 1770 e il 1808, ebbe gran parte nei tentativi, infruttuosi, per unificarne gli ordini separati.
Bibl.: R. Bain, Gustavus III and his contemporaries, 1895.