RUATA, Carlo
Medico, nato a Montaldo Roero il 25 giugno 1849, morto a Perugia l'8 marzo 1918. Si laureò nel 1877 a Padova dove fu assistente di materia medica (1878). Fu medico condotto a Brembilla, Brugherio e Senna (1879-1884); professore di materia medica e farmacologia nella libera università di Perugia (1885) e d'igiene nel R. istituto superiore agrario di Perugia (1901), tenendo entrambi gl'insegnamenti sino alla morte.
La sua maggiore attività fu rivolta ai problemi dell'igiene pubblica e della medicina sociale, per i quali nel suo periodico mensile La Salute pubblica (Città di Castello, 1888-1908) svolse incessanti campagne, come pure per il riordinamento dell'amministrazione sanitaria statale. Strenuo avversario della vaccinazione antivaiolosa, pubblicò sulla questione numerosi studî sostenendo anche polemiche asprissime. Nel 1889 fondò e aprì a Perugia il collegio-convitto per gli orfani dei medici, grazie alle oblazioni da lui raccolte tra i colleghi, sostituite poi dai contributi obbligatorî dei sanitarî disposti dalla legge 7 luglio 1901, n. 306, ch'egli patrocinò tenacemente, come già quella per la cassa-pensioni dei medici condotti (1898). Nel campo terapeutico ideò (1882) il metodo delle inalazioni continue per la cura della tubercolosi polmonare, sul quale pubblicò ripetutamente, durante oltre un trentennio, numerose casisticbe. Sue opere principali: Farmacopea generale, materia medica e terapia (Padova 1881); Trattato d'igiene pubblica (Città di Castello 1892); Cura e guarigione della tubercolosi polmonare (ivi 1900; 2ª ed., 1904); I danni dell'aria impura (Perugia 1916).