ROSSELLI, Carlo
Scrittore, economista e uomo politico antifascista, nato a Roma il 16 novembre 1899, ucciso a Bagnoles de l'Orne il 10 giugno 1937. Combattente della prima Guerra mondiale (in cui cadde il fratello Alberto), allievo di G. Salvemini, insegnò nell'università Bocconi a Milano e nell'Istituto superiore di commercio di Genova fino al 1926. Entrò nella politica militante, aderendo al Partito socialista unitario, dopo il delitto Matteotti; e, ai primi del 1925, soppressa la libertà di stampa, pubblicò con E. Rossi ed altri, il primo foglio clandestino (Non mollare!), che stampò il memoriale Filippelli; quindi, con P. Nenni, la rivista Il Quarto Stato (27 marzo-30 ottobre 1926).
Organizzò con F. Parri e R. Bauer l'emigrazione politica clandestina, e tra le altre, l'evasione di F. Turati da Savona alla Corsica in motoscafo, con Parri, S. Pertini ed altri. Arrestati al ritorno, il processo di Savona fu, per il contegno degli accusati e della popolazione, l'ultima manifestazione contro il fascismo e terminò con lieve condanna, cui seguì il confino a Lipari. Qui il R. scrisse Socialismo liberale (ed. francese, Parigi 1930; ital., Firenze 1945), in cui la rassegna critica dei tentativi di revisione del marxismo conclude al rigetto di questo, per il suo carattere fatalistico, e all'affermazione di un volontarismo guidato dal bisogno della giustizia e della libertà. Clamorosa fu la fuga in motoscafo del R. dall'isola, con E. Lussu e Fausto Nitti.
All'estero il R. divenne la figura dominante del movimento da lui fondato, Giustizia e Libertà; egli subì l'espulsione dalla Francia (non applicata) e un processo a Lugano per il volo di Bassanesi su Milano, terminato con assoluzione e espulsione dalla Svizzera; un arresto a Costanza e conseguente espulsione dalla Germania, per un altro tentativo; ma insieme impresse al movimento una linea politica, ed ebbe parte notevole nell'elaborazione del "programma rivoluzionario" di esso (v. giustizia e libertà, in questa Appendice). Combattente in Spagna, fu ferito il 28 agosto 1936, all'azione di Monte Pelato, dove comandava la "colonna italiana" e assunse posizioni di ancora maggiore responsabilità come comandante di settore all'assedio di Huesca e all'azione su Almudébar (novembre 1936). Tornato in Francia malato, per curarsi a Bagnoles de l'Orne, l'automobile sulla quale si trovava insieme col fratello Nello venne fermata da un gruppo di sicarî francesi appartenenti all'organizzazione dei cagoulards (v. in questa seconda App., I, p. 477) ed egli fu assassinato a pugnalate. Gli Scritti politici ed autobiografici furono pubblicati postumi (Napoli 1944).
Bibl.: G. Salvemini, Carlo e Nello Rosselli, Parigi 1938; A. Garosci, Vita di Carlo Rosselli, 2 voll., Firenze 1945; A. Levi, Ricordo di Carlo e Nello Rosselli, ivi 1946.