Letterato e scienziato (Firenze 1619 - ivi 1676). Discepolo di Galileo, tenne a Firenze la cattedra di greco e latino; membro e, dal 1663, segretario dell'Accademia della Crusca, lavorò alacremente alla 3a ed. del Vocabolario. Lasciò numerosi scritti linguistici e scientifici: tra i primi, un Etimologico toscano e le Prose fiorentine (1661); tra i secondi, scritti sopra Saturno, sulla cicloide, sull'invenzione degli occhiali ecc. Scrisse inoltre le Vite dei pittori antichi, Apelle, Parrasio, Protogene e Zeusi, parte di una più vasta opera sulla pittura antica mai portata a termine. Nelle Lepidezze di spiriti bizzarri e curiosi avvenimenti (pubbl. 1829) raccolse motti di spirito e bizzarrie d'individui del suo tempo.