PIETRANGELI, Carlo
PIETRANGELI, Carlo. – Nacque a Roma il 20 ottobre 1912, in una famiglia di origini umbre, da Antonio Giuseppe e da Maria Antonelli.
Compiuti gli studi presso l’Università romana La Sapienza, si laureò in lettere con l’archeologo Giulio Quirino Giglioli nel 1934, specializzandosi poi in topografia dell’Italia antica. Dal 1933 al 1937 partecipò, in qualità di vicesegretario generale, alla preparazione della Mostra augustea della romanità.
Dal 15 luglio 1939 venne assunto presso la Ripartizione X del Comune di Roma, Antichità e Belle Arti, percorrendovi tutti i gradi della carriera. Nel 1943 sposò Laetitia Angeli Nieri Mongalli, anch’essa di origini umbre, dalla quale ebbe quattro figli: Maria Laura, Giovanni, Filippo e Giuseppe.
Sino al 1956 fu ispettore dei Musei comunali di Roma, dal 1957 al 1969 ispettore capo del servizio musei e, fino al 1972, vicesoprintendente ai musei e gallerie; nel febbraio 1972 divenne soprintendente ai musei, gallerie, monumenti e scavi; lasciò la direzione dei beni culturali capitolini nel novembre 1977, per raggiunti limiti di età. Dal 1955, parallelamente a queste attività, insegnò come libero docente di topografia dell’Italia antica nella facoltà di lettere della Sapienza e fu assistente alla cattedra di restauro presso la facoltà di architettura.
Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale aveva collaborato alla messa in sicurezza dei beni artistici del Comune di Roma, le sue doti di organizzatore emersero a luce meridiana in tutte le principali attività di riordino e tutela: la sistemazione della fine degli anni Quaranta del Museo Barracco presso la nuova sede della Farnesina ai Baullari; il riallestimento della Protomoteca nel 1949; la sistemazione, fra il 1951-52, del Braccio nuovo nei Musei capitolini con le sculture sino ad allora tenute nei magazzini. Collaborò, inoltre, alla costituzione e all’ordinamento del Museo della Civiltà romana e all’Antiquarium del Foro di Augusto. Oltre a ciò diede impulso alla risistemazione della Pinacoteca capitolina, con la creazione di specifiche sezioni per donazioni e lasciti – come quella del conte Francesco Cini (donata nel 1880); del Museo di Roma, dal 1952 nella sua nuova sede di Palazzo Braschi, ampliandone anche le raccolte; del Gabinetto comunale delle stampe e, infine, alla creazione dell’Archivio fotografico comunale. Promosse i restauri del palazzo dei Conservatori e della cordonata in Campidoglio, durante i quali furono valorizzati filologicamente gli aspetti rimaneggiati nel corso del tempo. Durante il periodo della sua direzione la Soprintendenza comunale contribuì alla realizzazione di alcune importanti mostre storico-artistiche sull’arte europea del Sei-Settecento, fra le quali: Seicento Europeo (1956), Settecento a Roma (1959), Tesori di arte sacra di Roma e del Lazio (1975).
Il 9 settembre 1978, durante il pontificato di Giovanni Paolo I, fu nominato direttore generale dei Monumenti, musei e gallerie pontificie, succedendo a Deoclecio Redig De Campos. Nei suoi diciassette anni di direzione, i Musei vaticani ricevettero uno straordinario impulso verso una più moderna politica di tutela e un ampliamento del loro orizzonte fra i grandi musei mondiali. Esemplificativa di questa proiezione mondiale fu la mostra The Vatican collections. The papacy and art, presso il Metropolitan Museum of Arts nel 1982. Sotto la sua direzione vennero programmate sistematiche revisioni dei depositi di opere e perfezionate le schedature scientifiche, e numerosi reparti furono ristrutturati o ampliati con nuove sezioni, fra le quali quelle del Gregoriano etrusco, dell’Egizio, del Gregoriano profano in cui fu allestita l’importante sezione degli Originali greci. Nella Pinacoteca fu aperta la sala delle icone bizantine e quella dei modelli di Gian Lorenzo Bernini per la basilica di San Pietro. Ancora sotto la guida di Pietrangeli, coadiuvato da Fabrizio Mancinelli per la parte scientifica e da Gianluigi Colalucci per quella tecnica, si svolse il restauro dell’intero corpus degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina fra gli anni 1980-1994.
Sponsorizzato dalla Nippon Television, fu chiamato mediaticamente il ‘restauro del secolo’ anche per le polemiche a livello tecnico delle quali fu oggetto, critiche spesso eccessive e partigiane. In realtà il recupero della vera cromia degli affreschi michelangioleschi fu un risultato assai superiore alle aspettative della critica, tanto da indurre a lungo l’impressione di una manomissione legata ai materiali e alle tecniche di pulitura. La pacata, ma puntuale e costante difesa dell’operato dei suoi collaboratori, messa in atto da Pietrangeli, impedì che il lavoro fosse compromesso o fermato dai detrattori; un esempio del suo stile di comunicare fu, fra le altre, l’intervista concessa al Giornale dell’arte nel 1986. Placate le polemiche, il restauro della Sistina rimane invece una fondamentale tappa per gli studi sulla tecnica in affresco del Cinquecento e la visione del colore in Michelangelo. La fine dei restauri, con il pieno splendido recupero cromatico del Giudizio Universale, e che vide in ultimo la rimozione delle secolari ‘braghe’ sui personaggi, fu celebrata da una messa solenne celebrata da Giovanni Paolo II l’8 aprile 1994.
Seppur in origine archeologo e topografo, Pietrangeli per attività professionale, si volse ben presto al settore museale e conservativo al quale seppe dedicare gran parte delle sue indagini critiche. I suoi studi archeologici, artistici e storici furono affidati a circa 500 articoli.
I suoi contributi furono importanti per la storia della ricerca poiché tra i primi a integrare all’analisi dei materiali approfondite ricerche archivistiche, sempre di tale ampiezza e ricchezza da permettergli, tra l’altro, di delineare nel corso degli anni – e con autentico rigore storico – lo sviluppo delle raccolte vaticane di scultura e di pittura e, infine, di scrivere il volume I Musei Vaticani. Cinque secoli di storia, dei quali rimane tuttora la più capillare indagine.
Nel 1948 Pietrangeli era stato tra i fondatori dell’Associazione degli amici dei musei di Roma da cui scaturì, nel 1954, il Bollettino dei musei comunali di Roma; a lui si devono la creazione e la conduzione di importanti collane di pubblicazioni sulla storia di Roma, fra le quali soprattutto le Guide rionali di Roma e le Chiese di Roma illustrate.
Nutritissima l’appartenenza ad accademie e istituzioni culturali, come la Pontificia Accademia romana di archeologia della quale fu presidente dal 1974 al 1982 e di nuovo dal 1991 sino alla morte, la Società romana di storia patria, l’Associazione Italia-Francia, la Pontificia Accademia dei virtuosi del Pantheon, l’Accademia di San Luca come accademico cultore. Fu cavaliere di Gran croce al merito della Repubblica italiana e officier della Légion d’honneur. Nel 1962 Pietrangeli aveva ricevuto la Medaglia d’oro da parte del ministero della Pubblica Istruzione per i benemeriti della Scuola, cultura ed arte e nel 1991 dal ministero dei Beni culturali per l’arte e la cultura, mentre nel 1990 il Comune di Roma gli aveva conferito il premio Cultori di Roma.
Morì a Roma il 23 giugno 1995 a 82 anni, dopo una malattia che solo negli ultimi giorni lo allontanò dalla sua scrivania ai Musei vaticani.
Il suo funerale si svolse nella chiesa di San Lorenzo in Damaso. Fu sepolto in Spoleto.
Otricoli nel 2006 gli ha dedicato una lapide in Comune. Nel 2007 è stata intitolata a Pietrangeli una parte del giardino del laghetto all’EUR a Roma.
Opere. L’imponente bibliografia di Pietrangeli, assieme alla ristampa di diversi suoi interventi, è stata quasi interamente pubblicata in appendice al volume Scritti scelti di C. P., a cura di A. Cipriani - D. Gallavotti Cavallero - P. Liverani, Roma 1995, pp. 647-662; la integrano i seguenti titoli: L’Archivio fotografico Comunale: la sua formazione e la sua funzione stimolante nello studio e nella conoscenza dell’antica fotografia romana, in La fotografia a Roma nel secolo XIX, Roma [s.d.], pp. 18-27; Iscrizioni latine arcaiche, in Epigraphica, II (1940), pp. 167-170; Iscrizioni inedite di Forum Novum in Sabina, in ibid., pp. 286-291; Arte Romana, in Arte figurativa, 1946, 2, pp. 94-98; Iscrizioni romane di Vescovio, in Rivista archeologica cristiana, XXIII (1947-48), pp. 304-312; Mevania (Bevagna) regio VI Umbria, Roma 1953; Dono al Museo di Roma di un dipinto di Vincenzo Moroni, in Bollettino dei Musei comunali di Roma, I (1954), pp. 17 s.; Piazza del Campidoglio, fotogr. di B. Stefani, Milano 1955, pp. 1-38; Il Museo Pio Clementino in Vaticano, in Rendiconti. Pontificia Accademia Romana di Archeologia, 1955, 27, pp. 87-109; Il Museo della Civiltà Romana, in Colloqui del Sodalizio, 1956, 2, pp. 37-40; I Musei Capitolini prima raccolta pubblica d’Europa, in Musei e Gallerie d’Italia, II (1957), 1, pp. 22-28; Le fontane di Roma, in Capitolium, XXXIII (1958), pp. 13-20; Un sovrano in incognito visita la Dominante nel Settecento: Gustavo III di Svezia a Roma, ibid., XXXVI (1961), pp. 15-21; Settimo Bocconi. Accademia Nazionale di San Luca, 1961 in Atti della Accademia di San Luca, n.s., 1959-1960, 4, pp. 1-4; Novità al Museo di Roma (Palazzo Braschi), in Capitolium, XXXVII (1962), p. 170; Storia di un monumento sfortunato. Monumento a Canova, in Strenna dei Romanisti, XXIII (1962), pp. 271-278; Storia e architettura dell’Aracoeli, in Capitolium, XL (1965), pp. 187-195; Memorie storiche e monumenti minori, ibid., pp. 213-218; La raccolta fotografica presso la X ripartizione A.B.A. del Comune e musei dipendenti, in Bollettino dei Musei comunali di Roma, XII (1965), pp. 37-43; Il Palazzo Rospigliosi all’Esquilino, in Capitolium, XLI (1966), pp. 610-616; Sculture capitoline a Parigi, in Bollettino dei Musei comunali di Roma, XIV (1967), pp. 27-33; La Farnesina ai Baullari sede del Museo Barracco, in Capitolium, XLII (1967), pp. 1-16; Il Palazzo Senatorio, in Alma Roma, VIII (1967), 3-4, pp. 69 s.; Mostre storico critiche dedicate alle opere di Francesco Borromini: Palazzo dei Filippini, S. Ivo, S. Agnese in agone e altri luoghi, a cura di C. Pietrangeli - P. Portoghesi, Accademia nazionale di San Luca, Roma 1967; La Galleria dell’Accademia di San Luca in Roma, in Musei e Gallerie d’Italia, XIII (1968), 34, pp. 21-25; Villa Savorelli al Gianicolo, in Capitolium, XLIII (1968), pp. 106-115; Palazzo Orsini a Pasquino e Palazzo Braschi, in Piazza Navona, lsola dei Pamphilj, a cura di I. Montanelli, Roma 1970, pp. 277-303; Il Palazzo Ruggeri, in Archivio della Società romana di storia patria, (1971), 1-4, pp. 169-181; Piazza Navona, centro di Roma: 1900 anni di storia urbanistica e popolare della celebre piazza romana nelle immagini grafiche e fotografiche, Roma 1973; Roma sparita in due vedute di Giacomo Quarenghi, in Studi Romani, XXI (1973), tavv. 17-18; Roma sparita in tre vedute di Charles Natoire, ibid., tavv. 28-30; La grande impresa culturale di Clemente XIV Ganganelli e Pio VI Braschi. Nascita e formazione del museo vaticano Pio-Clementino, in Presenza Romagnola, II (1977), pp. 69-76; I Musei Vaticani al tempo di Pio VI, in Bollettino dei Monumenti Musei e Gallerie Pontificie, I, 1959-1974 (1978), 2, pp. 7-45; La casina di Raffaello, in Bollettino dei curatores dell’alma città di Roma, VIII (1981), 36, s.n.t. (pubblicato anche in L’Urbe, n.s., XLIV (1981), p. 91); Affreschi di Michelangelo nella Sistina, in Italia Nostra, XXVII (1983), 222, p. 26; I Musei Vaticani. Cinque secoli di storia, Roma 1985; I primi insediamenti e l’impianto della città romana, in Spoleto, a cura di G. De Angelis d’Ossat - B. Toscano, Milano 1985, pp. 17-24; Note di araldica bevanate, in Bollettino della Deputazione di Storia patria per l’Umbria, LXXXII (1985), pp. 131-171; Intervista esclusiva col Direttore Generale dei Musei Vaticani. Restauro della Sistina: Pietrangeli replica una volta per tutte a ogni critica, interessata e disinteressata, competente e incompetente, in Il giornale dell’arte, IV (1986), 38, pp. 43 s.; Filippo Magi (necr.), in Strenna dei Romanisti, XLIX (1988), pp. 614-616; Il monumento di Pier Gregorio Ottoboni nella chiesa di S. Stefano a Fiano Romano, in Panorama di Roma e del Lazio, a cura di W. Pocino, Roma 1989, pp. 183-186; L’ospizio apostolico di San Michele nella sua funzione religiosa e sociale, in Il San Michele a Ripa Grande, a cura di F. Sisinni - C. Moccheggiani Carpano, Roma 1991, pp. 175-184; Il santuario della Madonna delle Grazie presso Bevagna, in Palladio, n.s., VII (1994), 14, pp. 203-214; L’Immagine di Ponte, in Lazio ieri e oggi, XXX (1994), pp. 337-339; prefazione a Michelangelo: la Cappella Sistina; documentazione e interpretazioni, I, Novara 1994, pp. I-VI; Orologi pubblici a Roma, in Strenna dei Romanisti, LVI (1995), pp. 453-467; Il taccuino di Giambattista Visconti, in Bollettino dei Monumenti Musei e Gallerie Pontificie, XV (1995), pp. 317-334; Piazza Colonna ieri e oggi, in Restauri in piazza. La Fontana di Piazza Colonna, a cura di A. Lio, Roma 1995, pp. 1-11; Le Mura Vaticane, in Mura e porte di Roma antica, a cura di B. Brizzi - L. Cardilli, Roma 1995, pp. 205-226; Palazzo Borghese, committenza e decorazione privata, in Lazio ieri e oggi, XXXI (1995), pp. 210-215; prefazione a Sancta Sanctorum, Milano 1995, pp. 13-14; la Relazione sulle attività svolte negli anni 1978-1995, in Bollettino dei Monumenti dei Musei e Gallerie Pontificie, XVI (1996), pp. 415-437, uscita postuma.
Fonti e Bibl.: A Roma sono presenti tre fondi di documentazione archivistica, ordinati con criteri abbastanza omogenei per titoli e materie: nei Musei Capitolini è conservato l’Archivio Pietrangeli, comprensivo delle sue carte di funzionario, prima, e di direttore, poi, della X Ripartizione del Comune insieme a un vasto materiale eterogeneo di studio (dal XIX sec. sino al 1992) riguardante Roma, il Vaticano (Musei e Cappella Sistina in particolare) e Spoleto; all’Archivio Storico dei Musei Vaticani sono depositate le Carte Pietrangeli riguardanti esclusivamente la sua attività di direttore generale dei Musei Vaticani; al Museo di Roma (Palazzo Braschi) si conserva l’Archivio Carlo Pietrangeli contenente le carte di studio privato.
Per l’ottantesimo compleanno l’Accademia spoletina gli dedicò una miscellanea, Scritti di archeologia e storia dell’arte in onore di C. P., a cura di V. Casale - F. Coarelli - B. Toscano, Roma 1996; l’anno successivo alla sua morte fu commemorato durante una Tavola rotonda in Campidoglio, 20 giugno 1996 (interventi pubblicati in Bollettino dei Monumenti Musei e Gallerie Pontificie, XVII (1997), pp. 107-147); E. Climinti, C. P. archeologo (1912-1995), Otricoli 2005.