NOCELLA, Carlo
NOCELLA, Carlo. – Nacque a Roma il 26 novembre 1826 da Vincenzo e da Maria Salvati, in una famiglia di umili condizioni.
Il 7 aprile 1838 entrò nel seminario romano di S. Apollinare, dove si laureò in utroque iure. Ordinato sacerdote il 2 settembre 1849, divenne insegnante di belle lettere e retorica nel liceo dello stesso seminario. In questi anni, per le doti di latinista, fu spesso incaricato di comporre carmi e iscrizioni celebrative: tali qualità gli valsero la nomina ad Arcade con il nome di Leofrono Locrense, avvenuta tra il febbraio 1850 e il febbraio 1854 (Roma, Archivio dell’Arcadia, Custodie Barola, Sorgenti, Somai [1850-1869], c. 20).
Fra i suoi primi componimenti resta un carme sulla basilica Liberiana dedicato a papa Gregorio XVI (Ibid., Biblioteca Angelica, 1748, cc. 9-10). Nel 1864 compose le iscrizioni celebrative per il terzo centenario del Seminario romano (Cenni cronologici..., 1864, pp. 56-68); nel 1867, in occasione del XVIII centenario del martirio dei ss. Pietro e Paolo, scrisse i testi per gli stendardi collocati sulla facciata e nel vestibolo della basilica di S. Pietro (Carulla, 1867, pp. 264-267). Il 23 novembre 1867, per i funerali in ricordo dei soldati francesi e pontifici caduti nella battaglia di Mentana, celebrati in S. Giovanni in Laterano, ebbe il compito di comporre un’epigrafe e le quattro iscrizioni inserite nel monumento funebre (Mencacci, 1869, pp. 427-429). In occasione della visita di Pio IX, il 5 dicembre dello stesso anno, all’orto botanico di Roma per ammirare lo scheletro di una balena rinvenuto nei pressi di Civitavecchia, scrisse un carme sul cetaceo, affisso alla porta d’ingresso della sala.
In questi anni si intensificò il rapporto con Pio IX, che nel 1868 lo nominò assistente al segretario per le lettere latine Francesco Mercurelli. Nel suo nuovo ruolo fu incaricato di redigere importanti documenti per il concilio Vaticano primo, che si aprì l’8 dicembre 1869.
Il card. Annibale Capalti gli chiese di «accomodare la lingua», riducendola in buon latino (Croce, 1985, p. 313), al regolamento disciplinare preparato, in vista del concilio, per mandato della Congregazione centrale cardinalizia, dal gesuita Sebastiano Sanguineti. Poi, poiché l’allocuzione pontificia per l’apertura del concilio, inizialmente scritta da Luca Pacifici, non piacque a Pio IX, una nuova versione fu affidata a Nocella, che lavorò su una traccia del card. Luigi Maria Bilio; i due stesero poi il discorso che il papa avrebbe tenuto nella Congregazione presinodale (Maccarrone, 1966, pp. 165 s.). Anche la bolla con cui il 20 ottobre 1870 Pio IX sospese il concilio fu redatta da Nocella, con revisione di Capalti e Bilio (Martina, 1990, pp. 216-217).
Quando Mercurelli subentrò nella carica di segretario per i brevi ai Principi a Luca Pacifici, morto durante il concilio, il 30 marzo 1870, Nocella lo sostituì nella carica di segretario per le lettere latine. In quegli anni divenne canonico della basilica Liberiana: il 13 giugno 1871, a nome del clero della basilica, lesse un suo carme in onore di Pio IX, nel corso delle celebrazioni per il giubileo pontificale.
Il 24 marzo 1874 fu nominato protonotario apostolico de numero participantium e in seguito canonico della basilica Vaticana. Dieci giorni dopo la morte di Pio IX (7 febbraio 1878), tenne nella cappella Sistina, al cospetto del Sacro Collegio e della Prelatura romana, l’orazione pro pontefice defuncto, conclusa con l’auspicio di una futura beatificazione di Pio IX («daturus fortasse etiam olim, ut tua memoria caelitum honoribus consecretur»: Le gesta e le virtù di Pio IX, testo con introduzione e note a cura di A. Piolanti, Città del Vaticano 1988, p. 28). Leone XIII lo confermò nell’incarico di segretario per le lettere latine, e il 5 dicembre 1884 lo nominò segretario per i brevi ai Principi; anche in quegli anni in diverse occasioni dette prova delle proprie abilità di latinista.
Per l’Accademia d’Arcadia, oltre a vari componimenti per le celebrazioni del secondo centenario (dicembre 1890-giugno 1891), dettò l’iscrizione per l’adunanza del 7 marzo 1880 in onore di s. Tommaso e dell’enciclica Aeterni patris (Biblioteca apostolica Vaticana, Fondo Ferrajoli, 1659, f. 3); compose poi l’epigrafe per la statua di s. Tommaso collocata nella Biblioteca apostolica Vaticana il 1° gennaio 1888, dono dei seminari cattolici a Leone XIII in occasione del suo giubileo sacerdotale (Farina, 2004, pp. 368 s.). Fu incaricato di tenere la laudatio funebre per Luigi I di Portogallo, che ebbe luogo nella cappella Sistina il 7 novembre 1889: l’orazione fu stampata a Roma lo stesso anno. Compose inoltre le iscrizioni per le medaglie celebrative del XIII, XIV e XV anno del pontificato di Leone XIII.
A partire dal 1886 si occupò di epigrafia latina dedicando una serie di studi alle iscrizioni graffite nell’excubitorium della VII coorte dei Vigili, scoperto nel 1866 a Monte Fiore presso la chiesa di S. Crisogono.
Nel 1886 pubblicò Sebaciaria, Emituliarius. Osservazioni di M. Carlo Nocella (Roma 1886), cui fecero seguito i contributi Osservazioni sull’Emituliarius di L. Cantarelli (ibid. 1887); Le iscrizioni graffite nell’escubitorio della Settima Coorte dei Vigili (ibid. 1887) e Le iscrizioni della Settima Coorte dei Vigili apparso in Dissertazioni della Pontificia Accademia romana di archeologia, s. 2, VI (1896), pp. 131-160 (ma l’estratto fu pubblicato già nel 1895). Tali scritti circolarono anche all’estero e valsero a Nocella la nomina a socio ordinario della Pontificia Accademia romana di archeologia (22 marzo 1888); in qualità di socio ordinario compose la dedica a Leone XIII posta in apertura alle Dissertazioni della Pontificia Accademia romana di archeologia, s. 2, V (1894), p. XIII. Nel giugno 1903, in seguito alla nomina a cardinale, fu trasferito alla classe dei soci onorari.
Il 21 marzo 1892 fu nominato segretario della Sacra Congregazione concistoriale e del Sacro Collegio. Il 22 giuno 1899 venne eletto patriarca latino di Antiochia, con consacrazione il 16 luglio per opera del card. Mariano Rampolla del Tindaro; il 18 aprile 1901 fu trasferito al patriarcato latino di Costantinopoli. La nomina a cardinale, sostenuta proprio dal segretario di Stato, avvenne il 22 giugno 1903 durante l’ultimo concistoro di Leone XIII. Ricevette la porpora nel concistoro pubblico del 25 giugno e nel concistoro segreto dello stesso giorno gli fu assegnato il titolo di S. Callisto; come arma assunse un albero di noce fruttato d’oro, accompagnato da tre stelle di cinque raggi. Nel 1903 partecipò al conclave che portò all’elezione di Pio X: il suo ruolo fu marginale, ma sembra sia stato proprio Nocella (oppure il card. Mario Mocenni) a convincere il futuro papa ad accettare l’incarico.
Colpito nel 1906 da una paralisi progressiva, morì a Roma il 22 luglio 1908 e fu sepolto nel cimitero di Campo Verano.
Fonti e Bibl.: Roma: Arch. storico del Seminario romano maggiore, posizione AL 13; Elenco ufficiale, vol. 1824-1912, n. 302; necrologi in LaCiviltà cattolica, LIX (1908), 3, p. 358 e Monitore ecclesiastico, s. 2, X (1908), pp. 287 s.; Cenni cronologici della storia del Pontificio Seminario romano e descrizione della festa centenaria celebrata in S. Apollinare compiendosi il terzo secolo della fondazione del Seminario medesimo, Roma 1864, pp. 56-68; J.M. Carulla, Roma en el centenar de s. Pedro, Madrid 1867, pp. 264-267; P. Mencacci, La mano di Dio nell’ultima invasione contro Roma. Memorie storiche, III, Roma 1869, pp. 427-429; Il giubileo pontificale di Pio IX, in LaCiviltà cattolica, XXII (1871), 3, p. 149; M. Maccarrone, Il concilio Vaticano I e il «Giornale» di mons. Arrigoni, I, Padova 1966, pp. 165 s.; G.M. Croce, Una fonte importante per la storia del pontificato di Pio IX e del concilio Vaticano I: i manoscritti inediti di Vincenzo Tizzani, in Archivum Historiae Pontificiae, 1985, vol. 23, pp. 217-345; G. Martina, Pio IX (1867-1878), Roma 1990, pp. 148, 167, 216 s.; R. Farina, «Splendore veritatis gaudet ecclesia». Leone XIII e la Biblioteca apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004, pp. 368 s.; J. LeBlanc, Dictionnaire biographique des cardinaux du XIXe siècle, Montréal 2007, p. 687 (con bibliografia).