MORBIO, Carlo
MORBIO, Carlo. – Nacque a Novara il 1° aprile 1811 da Gaetano e da Teresa De Dominici. Di famiglia nobile (il padre fu, nel 1814, sindaco della classe nobiliare di Novara), studiò a Milano, dove trascorse la maggior parte della sua vita, presso il Collegio Longone.
Nel 1833 pubblicò a Vigevano la Proposta d’un nuovissimo commento sopra la Divina Commedia di Dante per ciò che riguarda la storia novarese (con notizie storicodocumentarie relative alle figure di Frate Dolcino, Manfredi e Pier Lombardi, rispettivamente in Inf. XXVIII, Purg. III e Par. X). In quello stesso anno diede avvio alla pubblicazione della Storia di Novara illustrata con documenti inediti in 4 volumi (Vigevano-Milano 1833-34; II ed. accresciuta Milano 1840), poi rifusa nelle successive Storie dei municipj italiani illustrate con documenti inediti notizie bibliografiche e di Belle Arti (Milano 1836-46).
Sei i volumi di cui si compone l’opera: I, Ferrara e Pavia (1836; poi ristampato nel 1840 con l’aggiunta di Lodi); II, Novara, Faenza, Piacenza, 1837; III, Milano, 1838; IV, Firenze, 1838; V, Storia della città e diocesi di Novara (1841, dove inserì anche un Elenco degli scrittori di cose novaresi e un Codice Diplomatico in cui riprodusse documenti dell’XI sec.); VI, Codice Visconteo-Sforzesco (1846), con lettere, decreti e leggi comprese tra il 1390 e il 1497 e in Appendice un’inedita relazione sulla morte di Lorenzino de’ Medici.
Le Storie dei municipj riscossero discreto successo, sia in Italia (Biblioteca italiana, gennaio 1838, pp. 84 s.; C. Balbo, Opuscoli per servire alla storia delle città e dei comuni d’Italia, Torino 1838, II, pp. 75 s.) sia all’estero, tanto da valere all’autore l’accoglienza in varie Accademie e titoli onorifici (nel 1837 divenne per esempio socio corrispondente della Real Deputazione di storia patria di Torino). Nel 1839 ricevette dall’allora ministro dell’Istruzione pubblica francese Abel- François Villemain l’incarico di compiere una ricognizione dei manoscritti relativi alla storia e alla letteratura francese conservati nelle biblioteche e negli archivi italiani (ne derivarono i Manuscrits, relatifs à l’histoire et à la littérature de France découverts en Italie, Milan 1839); nel novembre dello stesso anno mise a disposizione di Alessandro Manzoni, in vista dell’edizione del 1840 dei Promessi Sposi, manoscritti, libri rari, stampe, ritratti e grìde spagnole seicentesche in suo possesso. Parallelamente agli studi storici e antiquari, si dedicò infatti a un’alacre opera di reperimento di documenti inediti e materiali di varia natura, che rese accessibili a studiosi italiani e stranieri e che – dopo la sua morte – risultarono in parte indebitamente sottratti (C. Cantù, Raccolta Morbio, in Archivio storico lombardo, XVI [1889], 2, p. 513). All’attività di bibliofilo e collezionista sono da ricondurre, oltre alle Lettere storiche ed artistiche (Milano 1840, dove pubblicò fra l’altro epistole di Gian Galeazzo Maria Sforza e Lodovico il Moro), i Cenni intorno al pittore Bernardo Campi, ed ai suoi XII Cesari (Milano 1840) e l’Epistolario inedito del cardinal Mazzarino (Milano 1842), cui aggiunse una appendice di Scritti, tra i quali anche alcune modeste prove narrative.
Morbio fornì dettagliata descrizione della sua collezione nel Catalogo ragionato ed illustrazione degli autografi e dei ritratti di celebri personaggi dal risorgimento delle lettere insino a noi […]. Catalogo delle sue monete antiche duplicate e cenni intorno alle altre sue raccolte (Milano 1857). Rilevantissimo fu il patrimonio di autografi (soprattutto lettere di scrittori: Alfieri, Ariosto, Castiglione, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Monti, Muratori ecc.), diplomi, pergamene, statuti e bolle pontificie, codici manoscritti (anche un Canzoniere di Petrarca, due laudari del XII sec., un esemplare del Tresor di Brunetto Latini), stampe rare e di materiale iconografico (acquistato in parte dagli eredi di Leopoldo Cicognara); importante fu anche la raccolta di sigilli, medaglie, pergamene e monete antiche, sulle quali tra il 1860 e il 1868 incentrò vari scritti poi confluiti nelle Opere storiconumismatiche (Bologna 1870), comprensive di una nuova descrizione delle raccolte storico-artistiche (spicca una tavola di Antonello da Messina) e bibliofile (di rilievo l’incunabolo dantesco con commento alla Commedia di Cristoforo Landino stampato da Niccolò della Magna nel 1481 con incisioni di Baccio Baldini).
Al volume Francia ed Italia ossia I manoscritti francesi delle nostre biblioteche […] (Milano 1873, con saggi ad es. su Brunetto Latini, Dante e Petrarca), seguì nel 1874 l’articolo Alessandro Manzoni ed i suoi autografi. Notizie e studi (in La Rivista europea, V (1874), 1, pp. 3-47),dove, accanto alla ricostruzione dei propri rapporti con l’autore, illustrò gli autografi manzoniani reperiti (tra i quali, testimoni del Conte di Carmagnola e della Pentecoste nonché epistole comprese tra il 1809 e il 1863). Dopo il 1874, ad eccezione del Sesto catalogo dei duplicati delle raccolte di Carlo Morbio (Milano 1876), non affidò più alcuno scritto alla stampa.
Morì a Milano il 27 gennaio 1881.
Dal matrimonio con Marianna Dell’Acqua ebbe due figli: Pio (1848-1911) e Giulia (nata nel 1857). Quest’ultima, moglie dell’imprenditore tessile Benigno Crespi, donò nel 1884 parte della collezione paterna alla Biblioteca civica di Novara (A. Viglio, Le Biblioteche Negroni e Civica di Novara, in Bollettino storico per la Provincia di Novara, XXVI [1932], 3, p. 51), mentre una porzione ancor più rilevante fu ceduta al libraio tedesco Theodor Ackermann e venduta in varie aste (la maggiore delle quali a Lipsia nel 1889) a biblioteche tedesche e italiane (in particolare la Biblioteca Braidense di Milano), oltre che a privati.
Opere: oltre a quelle citate, Lettere storiche di Bonnivet, Montmorency, Mazzarino, degli Sforza, Estensi e altri, Milano 1838; Cenni intorno alle raccolte di monete e medaglie, di autografi, di manoscritti, di stampe e disegni, di storie generali e particolari d’Italia a stampa, di pergamene, possedute dal cav. Carlo Morbio di Milano, ibid. 1855; Autografi d’illustri personaggi principalmente italiani e francesi dal secolo XV insino a noi. Monete francoitaliche […] e medaglie antiche duplicate del cavalier Carlo Morbio, ibid. 1860; Leonardo da Besozzo, ed alcune antiche miniature lombarde, ibid. s.d. [ma probabilmente 1860].
Fonti e Bibl.: Necr. in L’Illustrazione italiana, 6 febbraio 1881, p. 91; C. Cantù, Storie dei municipii italiani illustrate da C. M., in Ricoglitore italiano e straniero, III, 2 (1836), pp. 32-50; Notizie intorno al museo ed alla biblioteca del cav. C. M., in Archivio storico italiano, s. 3, XIV (1871), pp. 315-318; Documenti sforzeschi provenienti dalla raccolta M. venduti a Parigi ed offerti alla Società lombarda dal socio Amilcare Ancona, Milano 1884; La vendita della collezione M., in Il Giornale della libreria, 1889, p. 362; P. Villari, Una lettera del Savonarola a Lodovico il Moro, in Giornale storico della letteratura italiana, VII (1889), 42, pp. 418-20; L. Frati, R. Biblioteca di Brera (i codici M.), in G. Mazzatinti, Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia, VII, Forlì 1897, pp. 5- 194; La scoperta all’estero della raccolta topografica- iconografica Cicognara-M., in Bollettino storico piacentino, VI (1911), 5, pp. 233 s.; M. Bori, Un bibliofilo novarese corrispondente del Manzoni, in Bollettino storico per la provincia di Novara, IX (1915), 1-2, pp. 1-15; V. Spreti, Enciclopedia storico- nobiliare italiana, Appendice, pt. II, Bologna 1928-35, p. 356; C. Frati, Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani sec. XIVXIX, raccolto e ordinato da A. Sorbelli, Firenze 1933, pp. 378 s.; M. Parenti, Aggiunte al Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani di C. Frati, II, Firenze 1959, pp. 262 s.; M. Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Torino 1980, pp. 117, 207, 289 n.; A. Manzoni, Carteggi letterari, a cura di S. Bertolucci - G. Meda Riquier, Milano 2010, pp. XXVI-XXVII, 213 s., 251-304.