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MILANESI, Carlo

di Gianni Fazzini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 74 (2010)
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MILANESI, Carlo

Gianni Fazzini

– Figlio quin­togenito di Anton Maria e di Francesca Fantacci, fratello minore di Gaetano, nacque a Siena il 13 luglio 1816. Seguì gli studi classici dapprima nel seminario di Montalcino, poi in quello di Siena; successivamente, per compiacere il padre, intraprese gli studi di giurisprudenza nell’Università di Siena, senza tuttavia completarli. Si impegnò invece negli studi storici, sia come autodidatta, sia sotto la guida del fratello che presto lo introdusse nell’Archivio pubblico di Siena, dove il M. si dedicò alla trascrizione di quelle pergamene e quei codici che si presentavano in precario stato di conservazione, contribuendo così alla salvezza di un inestimabile patrimonio storico; collaborò poi, nella Biblioteca comunale di Siena diretta da F. Chigi, con il conservatore L. Ilari, alla compilazione metodica dell’indice per materie delle opere che vi erano conservate: Ilari curò la catalogazione delle opere a stampa, mentre il M., grazie alla superiore preparazione classica, si occupò di quelle manoscritte.

Si pervenne quindi, negli anni immediatamente successivi, alla pubblicazione del fondamentale indice: La Biblioteca pubblica di Siena disposta secondo le materie da Lorenzo Ilari. Catalogo che comprende non solo tutti i libri stampati e mss. che in quella si conservano, ma vi sono particolarmente riportati ancora i titoli di tutti gli opuscoli, collezioni o raccolte d’ogni genere: come parimenti presenta gli articoli, gli estratti, i giudizi, che si leggono nei diversi giornali, che la detta biblioteca possiede; il tutto distribuito alle proprie materie o sezioni, I-VII, Siena 1844-48.

Nel 1842 il M. si trasferì a Firenze, chiamatovi in pianta stabile da G.P. Vieusseux – cofondatore e direttore della nuova rivista Archivio storico italiano – che lo scelse come segretario addetto alla compilazione; nel 1844, insieme con C. Pini, tradusse dal francese il Saggio intorno a Leonardo da Vinci (1452-1519), con note e due lettere inedite di Luigi XII re di Francia scritto da E.-J. Delécluze. Nel marzo 1848 fu nominato ispettore nelle scuole dell’Accademia fiorentina di belle arti: vi rimase per otto anni e in tale incarico conobbe e frequentò valenti artisti – come lo scultore Giovanni Duprè e due pittori, i fratelli Luigi e Cesare Mussini – che consigliò e aiutò nelle loro composizioni di carattere storico.

Insieme con il fratello curò la ristampa del trattato di pittura di Cennino Cennini (Il Libro dell’arte, o Trattato della pittura di Cennino Cennini, di nuovo pubblicato con molte correzioni e coll’aggiunta di più capitoli tratti dai codici fiorentini per cura di Gaetano e Carlo Milanesi, Firenze 1850); tra gli studiosi riscosse molto consenso l’eccellente edizione in 14 volumi delle Vite di G. Vasari che dal 1846 al 1857 i due fratelli curarono insieme con Pini e il p. V. Marchese – sotto la denominazione di «Società degli amatori delle belle arti» che essi stessi si erano data – e che uscì in 14 volumi, per i tipi dell’editore fiorentino F. Le Monnier, con il titolo Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti di Giorgio Vasari.

Nel frattempo, con decreto granducale del 1852, era stato istituito a Firenze l’Archivio centrale di Stato, che iniziò a funzionare nell’anno successivo; venne chiamato a dirigerlo F. Bonaini che volle fosse istituita una cattedra di paleografia e diplomatica della quale affidò l’insegnamento al M.; sulla nascita di questo archivio il M. pubblicò poi un articolo (Istituzione dell’Archivio centrale di Stato in Firenze, in Archivio storico italiano, 1853, t. 9, Appendice, pp. 239-278).

Dopo la morte del Vieusseux – avvenuta a Firenze il 28 apr. 1863 – il M. assunse la direzione dell’Archivio storico italiano che proprio in quell’anno divenne una pubblicazione della Deputazione di storia patria per la Toscana: il M. ristrutturò la composizione della rivista e nel 1865 ne inaugurò la terza serie ma, a causa del continuo peggiorare della sua salute, dovette rallentare la propria attività e chiamò M. Tabarrini a collaborare con lui. Sempre per motivi di salute, negli ultimi tre anni di vita prese l’abitudine di lasciare Firenze d’estate per fare temporaneo ritorno a Siena, sperando che gli potesse giovare il cambiamento di clima. Fu così che anche nel 1867, ai primi di maggio abbandonò la città e si trasferì a Siena, dove morì il 10 ag. 1867.

Fu sepolto a Siena, nel camposanto della Misericordia e l’orazione funebre venne recitata dagli amici E. Micheli, pedagogo, e C. Paoli, storico. L’anno successivo la vedova, Serafina Umicini, donò al Comune di Siena le carte del marito, ottenendone in cambio un vitalizio; tutto il carteggio venne riordinato e assegnato in dotazione alla Biblioteca comunale (dal 1932 Biblioteca comunale degli Intronati in ricordo dell’omonima accademia senese settecentesca).

Oltre a quelle già citate, tra le sue opere più importanti - scritte da solo o con il concorso di altri - si ricordano: Il martirio di s. Irene di Tessalonica: quadro dipinto da Francesco Nenci per la nuova basilica di S. Francesco di Paola di Napoli, s.l. né d. [ma Siena 1841]; Catalogo dei mss. posseduti dal marchese Gino Capponi, Firenze 1845; Lettere inedite di Lodovico A. Muratori scritte a toscani, raccolte e annotate per cura di F. Bonaini, F.L. Polidori, C. Guasti e Carlo Milanesi, ibid. 1854; I trattati dell’oreficeria e della scultura di Benvenuto Cellini, novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del codice marciano. Si aggiungono: i Discorsi e i ricordi intorno all’arte, le lettere, le suppliche, le poesie, ibid. 1857; Intorno agli esemplari del decreto d’unione della Chiesa greca con la latina, ibid. 1857; F. Bonaini - C. Milanesi, Discorsi letti nella solenne apertura del corso di lezioni di paleografia e diplomatica presso l’I. e R. Soprintendenza generale agli Archivi del Granducato, s.l. né d. [ma Firenze 1858]; Aneddoti e capricci d’artisti, tratti dalle Vite di Giorgio Vasari (con una prefazione che ha per titolo Della vita e delle opere di Giorgio Vasari), Firenze 1859; Vittorio Alfieri in Siena, s.l. né d. [dopo il 1861]; Il Boezio e l’Arrighetto: volgarizzamenti del buon secolo, riveduti su’ codici fiorentini (preceduto da una lunga Prefazione e da una Notizia di più codici contenenti i diversi volgarizzamenti della Consolazione filosofica di Boezio), Firenze 1864; Lettere inedite di Vittorio Alfieri alla madre, a Mario Bianchi e a Teresa Mocenni (con Appendice di diverse altre lettere e di documenti illustrativi), a cura di I. Bernardi - C. Milanesi, ibid. 1864 (precedute da un lungo discorso del M. intitolato L’Alfieri in Siena); Le tragedie di Vittorio Alfieri (precedute da una Notizia intorno agli autografi delle dette tragedie conservati nella Mediceo-Laurenziana di Firenze ed alle prime e principali edizioni di esse), ibid. 1865; Il sacco di Roma nel 1527; Narrazioni scelte di contemporanei (precedute, oltre che dalla Prefazione, da un Saggio bibliografico sugli scrittori del sacco di Roma), ibid. 1867.

Fonti e Bibl.: M. Gualandi, Nuova raccolta di lettere sulla pittura, scultura ed architettura scritte da’ più celebri personaggi dei secoli XV a XIX, I, Bologna 1844, p. 388; C. Guasti, Necrologia, in Nuova Antologia, 1° sett. 1867, p. 210; M. Tabarrini, Necrologia, in Arch. storico italiano, s. 3, 1867, t. 6, 1, pp. 198-207; Id., Vite e ricordi d’Italiani, Firenze 1884, pp. 107-114; E. Sestan, Lo stato maggiore del primo «Archivio storico italiano» (1841-1847), in Arch. storico italiano, CIII-CIV (1945-46), ad ind.; S. Samek Lodovici, Storici teorici e critici delle arti figurative d’Italia dal 1800 al 1940, Roma 1946, s.v.; A. Melani, Diz. dell’arte e delle industrie artistiche illustrato: monumenti e artisti italiani e esteri, tecniche antiche e moderne, stili e scuole d’arte, etc., Milano 1946, s.v. Milanesi Gaetano; E. Sestan, Gian Pietro Vieusseux, in Arch. storico italiano, CXXI (1963), pp. 464-482; M. Falorni, Senesi da ricordare, Siena 1982, pp. 324 s.; E. Sestan, La Firenze di Vieusseux e di Capponi, Firenze 1986; C. Bastianoni - M. De Gregorio, La Biblioteca comunale, in Storia di Siena, II, Siena 1996, p. 378; P. Marchi, L’istituzione dell’Arch. centrale di Stato a Firenze, in Dai «cimeli» al computer. Mostra sulla storia e i «tesori» dell’Archivio di Stato di Firenze, a cura di S. Baggio et al., Firenze 2002, pp. 69-74; C. Frati, Diz. biobibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani …, s.v. Milanesi Gaetano, Firenze 1933, p. 364 n. 1; Enciclopedi Italiana, XXIII, s.v. (G. Mazzoni).

G. Fazzini

Vedi anche
Vieusseux, Giovan Pietro Vieusseux ‹viösö´›, Giovan Pietro. - Letterato italiano (Oneglia 1779 - Firenze 1863), di famiglia ginevrina. Dopo aver molto viaggiato, si stabilì (1819) a Firenze e v'istituì subito un gabinetto scientifico-letterario per la lettura di giornali, riviste e libri italiani e stranieri, presto divenuto ... Guerrazzi, Francesco Domenico Guerrazzi ‹-zzi›, Francesco Domenico. - Scrittore e patriota (Livorno 1804 - Cecina 1873). Attivo nel movimento democratico risorgimentale, fu membro del governo rivoluzionario in Toscana (1848-49) e deputato dei Parlamenti subalpino e nazionale (1859-70). Tra le sue opere si ricorda il romanzo Battaglia ... Giobèrti, Vincenzo Giobèrti, Vincenzo. - Filosofo e uomo politico (Torino 1801 - Parigi 1852). Sacerdote, fu ministro (1848) e presidente del Consiglio (1848-49) del Regno di Sardegna e sostenitore del processo di unificazione dell’Italia sotto l’egida sabauda, come espresso in una delle sue maggiori opere (Del rinnovamento ... Siena Comune della Toscana (118,7 km2 con 54.159 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. La città, uno dei più importanti centri storici e artistici d’Italia, sorge a 323 m s.l.m. su alcuni rilievi fra le alte valli dell’Arbia e dell’Elsa. ● Sviluppatasi lungo la Via Cassia a partire dal 9° sec., ebbe fra 12° ...
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    Erudito (Siena 1816 - ivi 1867), fratello di Gaetano. Impiegato nella Soprintendenza generale degli archivî toscani, dal 1858 insegnante di paleografia e diplomatica, fu uno dei più fattivi collaboratori dell'Archivio storico italiano e dal 1865 ne assunse la direzione. Pubblicò varî testi e documenti ...
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carlo
carlo s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick....
san Carlo
san Carlo locuz. usata come s. m. (pl. san Carli). – Moneta d’argento con il tipo di s. Carlo emessa da Carlo Emanuele I duca di Savoia nel 1614, del valore di 9 fiorini, aumentato via via negli anni seguenti (nel 1630 era superiore di...
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