Mazzacurati, Carlo
Regista e sceneggiatore cinematografico, nato a Padova il 2 marzo 1956. Tra i migliori registi italiani esordienti negli anni Ottanta, ha espresso un cinema ricco di sfumature, nell'ambito di storie e ambientazioni dal timbro realista, entro le quali ha saputo far emergere caratteri e comportamenti sovente stridenti, con uno stile a suo modo legato alla tradizione della commedia ma pronto ad assumere accenti drammatici e talora inquietanti. Ha ricevuto nel 1988 il Nastro d'argento come miglior regista esordiente per Notte italiana (1987) e nel 1994 il Leone d'argento alla Mostra del cinema di Venezia per Il toro.
Dopo aver svolto studi ‒ non conclusi ‒ presso il DAMS dell'Università di Bologna, nel 1980 ha girato in 16 mm Vagabondi, mai distribuito nelle sale: storia dell'amicizia fra un vecchio ex partigiano e un ragazzo, e del loro viaggio da Padova alla Toscana, che già rivela quali segni distintivi la combinazione di registri e una sottile ambiguità. La sua vera e propria opera prima, Notte italiana, fonde commedia di costume e noir indagando su loschi traffici lungo il delta del Po che s'intrecciano con lo sviluppo di una storia d'amore. Virtù di osservatore e di narratore si notano anche nel meno riuscito Il prete bello (1989), rilettura comunque intelligente del romanzo di G. Parise, il cui campionario di umanità è rappresentato con una serietà etica fra le più convincenti del panorama italiano contemporaneo. In un film insolito come Il toro, che situa fra Croazia e Ungheria la storia del rapimento di un toro, emergono con più decisione quei toni grotteschi che si erano delineati fin dagli esordi. Un'altra vita (1992) e Vesna va veloce (1996) risultano invece caratterizzati da uno sguardo impietoso sulla complessità e ambiguità del vivere contemporaneo, presentando l'intreccio di culture quale segno di stridori e non di conciliazioni, con archi narrativi che fanno sfociare toni più distesi in rovesci di intensa drammaticità; in entrambi viene confermata la sensibilità del regista nella scelta del paesaggio e delle ambientazioni, nel primo caso lo squallore metropolitano dell'hinterland romano e nel secondo la desolazione extraurbana della spiaggia riminese. Dopo L'estate di Davide (1998), girato in origine per la televisione, M. ha realizzato La lingua del santo (2000) e A cavallo della tigre (2002), remake dell'omonimo film diretto nel 1961 da Luigi Comencini: in entrambi i film i personaggi, coinvolti in storie di furti, sono al centro di vicende dai risvolti avventurosi ma non prive di amare osservazioni sugli odierni stili di vita. Ha anche avviato Ritratti, una serie di documentari dedicati a importanti letterati italiani (Mario Rigoni Stern, 1999; Andrea Zanzotto, 2000; Luigi Meneghello, 2002).
È stato soggettista e sceneggiatore dei suoi film e di Domani accadrà (1988) di Daniele Luchetti, Marrakech Express (1989) di Gabriele Salvatores e del televisivo L'albero dei diamanti (1984) di Tommaso Dazzi.
A. Filippi, Carlo Mazzacurati, San Gimignano 1995; Carlo Mazzacurati, a cura di T. Masoni, P. Vecchi, Savignano sul Rubicone 1995; Carlo Mazzacurati, a cura di B. Gigli, P. Massa, P. Coppari, Recanati 2001.