Secondogenito (n. 1617 - m. Mannheim 1680) dell'elettore Federico V e di Elisabetta Stuart, nel 1638 fu costretto dalle truppe imperiali a fuggire nei Paesi Bassi, dove il Richelieu lo fece catturare; condotto in Francia, vi rimase prigioniero fino al 1640. Per il trattato di Vestfalia entrò in possesso dell'eredità paterna, ma senza l'Alto Palatinato che rimase alla Baviera; in compenso ottenne l'8º posto, appositamente creato, nella dignità elettorale dell'Impero, nel quale ricoprì nuovamente, dal 1652, la carica di tesoriere; buon amministratore dello stato, non poté invece impedire che le truppe francesi di Luigi XIV ne devastassero il territorio (1673-79).