LODOLI, Carlo
Teorico d'arte, nato a Venezia nel 1690, morto nel 1761. F. Algarotti e F. Milizia trassero partito dalle sue idee. Pure senza nulla scrivere, si compiacque di teorizzare sulle belle arti e specialmente sull'architettura. Le sue teorie furono raccolte da A. Memmo (Elementi d'architettura lodoliana, ossia l'arte di fabbricare con solidità scientifica e con eleganza non capricciosa, Roma 1786).
Il L. precorre il moderno razionalismo dell'architettura: disapprova le facciate che hanno soltanto una funzione decorativa, invece di rispondere alla struttura interna; nelle arti industriali bada più che a ogni altra cosa alla ragionevolezza dell'oggetto, che deve essere perfettamente rispondente allo scopo per cui è fatto, e vorrebbe, ad es., che i mobili fossero costruiti in maniera tutta diversa da quella richiesta dallo stile del suo tempo, lodando la gondola come modello d'imbarcazione che soddisfa pienamente alle esigenze sue proprie ed è perciò anche artisticamente riuscito. Le teorie del L. si spiegano naturahente come il frutto dell'illuminismo del sec. XVIII e s'accordano col movimento neoclassico di reazione al barocco e al rococò.